Economia: Commissione Ue, la crisi pesa sul lavoro. Schmit, “attenuare le ripercussioni socioeconomiche della pandemia”

Bruxelles: il commissario Nicolas Schmit (foto SIR/Commissione europea)

La Commissione analizza anche l’impatto della pandemia sulla situazione occupazionale e sociale in Europa. Nel mercato del lavoro “la crisi sanitaria ha interrotto una lunga tendenza positiva durata sei anni. Il numero totale degli occupati e il tasso di occupazione sono diminuiti in misura significativa, anche se l’aumento del tasso di disoccupazione è stato finora moderato grazie alla rapida adozione di regimi di riduzione dell’orario lavorativo e misure analoghe”. Gli Stati membri che già prima della pandemia avevano gravi problemi di natura socioeconomica “sono ora ancora più esposti alle vulnerabilità”. Lo shock economico nel mercato del lavoro è vissuto in modo diverso a seconda dei settori e delle categorie di lavoratori, riconosce l’esecutivo Ue. “Il calo dell’occupazione ha colpito in misura maggiore i lavoratori atipici. La disoccupazione giovanile è aumentata in modo più evidente rispetto a quella relativa ad altre fasce di età. È notevolmente cresciuta la percentuale di giovani non occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione. Anche i lavoratori nati al di fuori dell’Ue sono stati duramente investiti dalla crisi”.
Valdis Dombrovskis, vicepresidente esecutivo, afferma: “Con l’Europa oggi travolta dalla seconda ondata della pandemia, dobbiamo fare tesoro dei nostri sforzi per sostenerci vicendevolmente nel resistere alla tempesta. Questo pacchetto d’autunno mira a guidare le economie dell’Ue verso acque più calme e a fornire orientamenti politici per la nostra ripresa collettiva”. Preoccupato il commissario al lavoro Nicolas Schmit: “Nel mercato del lavoro la crisi pandemica ha interrotto una tendenza positiva che durava da sei anni, colpendo tutti gli europei, soprattutto i giovani, e i lavoratori con contratti temporanei o atipici. L’Ue continuerà a mobilitare tutte le risorse a sua disposizione e a sostenere gli Stati membri nei loro sforzi volti ad attenuare le ripercussioni socioeconomiche della crisi, proteggere i lavoratori, preservare posti di lavoro e agevolare la transizione del lavoro verso l’economia verde e digitale. Dobbiamo concentrare le nostre energie sulle competenze e sulla formazione per adattarci al mercato del lavoro post-pandemia”.

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