Coronavirus Covid-19: “Con i Bambini”, “per gli italiani le opportunità dell’istruzione non sono garantite equamente per tutti”

“Gli italiani restano convinti che le opportunità dell’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: per il 65% lo sono, ma con livelli di qualità differenti, e con forti divari, anche in seno ai medesimi contesti regionali e urbani”. È quanto emerge dall’indagine “Gli italiani e la povertà educativa minorile nell’era Covid”, condotta dall’Istituto Demopolis, per l’impresa sociale “Con i Bambini”. Il 23% dichiara che tali opportunità siano garantite solo per alcuni: “Appena il 9% crede che la scuola italiana garantisca oggi opportunità equamente per tutti. E l’emergenza da Covid-19 è stata un’aggravante pesantissima sulle dinamiche di una scuola disuguale. È minoritaria, del 43%, la quota di intervistati che plaude a quanto è riuscita a fare la scuola, nella primavera scorsa, in pieno lockdown, per garantire parità di accesso a tutti gli studenti con la modalità a distanza, in lezioni, contatti con gli insegnanti, dimensioni di apprendimento. Ma il 49% è di parere opposto”. Del resto, “gli italiani hanno scoperto le asperità della didattica a distanza (Dad), anche nei casi in cui non fossero direttamente interessati: il 54% ha sentito, nel proprio contesto familiare o relazionale, di bambini o ragazzi che hanno trovato difficoltà a seguire la Dad nei mesi della primavera pandemica e, nuovamente, in questi giorni di seconda ondata. Quasi 8 genitori su 10 hanno avuto esperienza diretta di Dad, che – nelle testimonianze degli intervistati – è stata vissuta dai figli utilizzando in prevalenza tablet e pc (77%). Ma in una dimensione non residuale di casi (20%) i ragazzi hanno seguito le lezioni e svolto la didattica attraverso un comune smartphone”. La mancanza di dispositivi informatici adeguati e di connessioni idonee si è rivelata “un problema nel 14% dei casi, dato che cresce al 22% nel Sud e nelle Isole”. Ma nell’esperienza degli intervistati, “le difficoltà di bambini e ragazzi nel seguire la didattica a distanza sono state, in prevalenza, d’altra natura: principale problema, indicato dal 45%, la scarsa capacità di attenzione nell’apprendimento a distanza, realizzato integralmente nell’ambiente casalingo”.

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