Coronavirus Covid-19: Emilia-Romagna “zona arancione”. Diocesi Rimini, le modalità di svolgimento delle attività

A seguito del passaggio della Regione Emilia-Romagna a “zona arancione”, la diocesi di Rimini ha comunicato le modalità con le quali possono svolgersi le attività pastorali nel rispetto delle disposizioni vigenti.
Dal punto di vista delle celebrazioni, sostanzialmente la situazione rimane invariata, fatto salvo il rispetto delle adeguate norme di sicurezza anti-contagio già in vigore. “Le liturgie feriali e festive possono continuare in presenza nel rispetto del Protocollo di maggio scorso, integrato dalle modifiche avvenute durante l’estate – spiega don Maurizio Fabbri, vicario generale della diocesi riminese –. Per quanto riguarda comunioni e cresime, è possibile celebrarle ma con grande attenzione ad evitare ogni forma di assembramento sia durante sia dopo la celebrazione stessa, magari suddividendo il numero dei ragazzi in più cerimonie”. Sempre relativamente a bambini e ragazzi, il vicario generale fa sapere che la catechesi può continuare in presenza, ottemperando scrupolosamente a tutti i requisiti richiesti, “evitando assolutamente incontri senza il distanziamento necessario”, mentre questo non avviene per le attività formative per adolescenti, giovani e adulti, per le quali “è conveniente sospendere gli incontri in presenza di catechesi e formazione dalla prima superiore in poi, preferendo in questa fase la modalità online”.
Attenzione particolare è riservata agli spostamenti. Con il passaggio dell’Emilia-Romagna a “zona arancione”, gli spostamenti sono consentiti solo all’interno del proprio Comune di residenza. Sacerdoti, diaconi e ministri che devono svolgere un servizio liturgico in chiese fuori dal proprio Comune, sono tenuti dunque a compilare apposita autocertificazione dichiarando nella causale “comprovate esigenze lavorative”. Per quanto riguarda gli spostamenti dei fedeli, chi desidera recarsi in chiesa per una visita o per la partecipazione alla messa, “è tenuto ad andare in quella più vicina, nell’ambito del proprio Comune di residenza. Nel caso si sia obbligati a recarsi in una chiesa fuori Comune, si deve anche in questo caso compilare, ed esibire in caso di controllo, l’autocertificazione indicando il motivo di ‘situazione di necessità’”.

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