Comunicazione: Corrado (Cei), “con la speranza una narrazione non oppositiva, ma aperta al bene comune”

“Mettiamo che la comunicazione indossi, per un attimo, i panni della speranza. In questi giorni, punti di vista diversi ne lamentano l’assenza dal dibattito pubblico. D’altronde la situazione attuale, fortemente caratterizzata dalla pandemia da Covid-19, sembra precludere qualsiasi possibilità per la virtù che non delude mai”. Lo scrive il direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Cei, Vincenzo Corrado, nella newsletter settimanale, ipotizzando “quali scenari si aprirebbero” in questo caso. “Indubbiamente si svilupperebbe una narrazione non oppositiva, ma aperta al bene comune. Con il suo filo sottile, la speranza riuscirebbe a cucire l’abito di una società coesa”.
Il direttore dell’Ufficio Cei avverte: “Non si tratta di essere avulsi da questo tempo, né tano meno di essere disillusi”. Infine, citando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenuto all’assemblea Anci, Corrado ribadisce che si tratta di “essere protagonisti del cambiamento, e non succubi degli eventi”. “La speranza disegna il modello, la comunicazione tesse la trama dei nostri abiti, anche mentali”.

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