Mamma si dà fuoco a Mestre: Griffini (Ai.Bi.), “subito avvocato del minore”

“Siamo di fronte a situazioni assurde, in cui pare che ogni possibilità di dialogo fra istituzioni e famiglie in difficoltà si sia interrotto. Ogni sforzo per riportare la serenità nei rapporti fra istituzioni e famiglie in difficoltà, come la nostra proposta della istituzione dell’avvocato del minore, figura terza rispetto agli interessi dell’uno o dell’altro genitore ma anche rispetto al contesto istituzionale, non può più essere rinviata”. Lo dice Marco Griffini, presidente Amici dei Bambini (Ai.Bi.), organizzazione nata oltre trent’anni fa da un movimento di famiglie adottive e affidatarie, a proposito del fatto di cronaca che ha visto coinvolta una donna, una madre, che si è data oggi fuoco di fronte al Tribunale per i Minorenni di Mestre. Prima di compiere il gesto la donna ha messo davanti al Tribunale un cartello con una foto della bambina in braccio al presunto padre, con la scritta: “Ha violentato l’infanzia della sua bambina”. Nel cartello era contenuto il numero di una sentenza, seguito dalle parole “e ha fatto il possibile per mandare la piccola in comunità”. La donna, che si è cosparsa di benzina con una tanica per poi darsi fuoco, è stata salvata da alcuni dipendenti del Tribunale ma verserebbe comunque in gravi condizioni, ricoverata al Centro ustionati di Padova.

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