Fede e cultura: card. Bassetti, “del magistero ecclesiale si accetta solo ciò che è in sintonia con il proprio stile di vita”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Religiosità debole” e “solitudine diffusa”. Sono alcune caratteristiche dell’attuale “contesto pluralistico”, che “spesso finisce per considerare irrilevante la fede” e dove “sorgono le posizioni più diverse”, mentre “del magistero ecclesiale si accetta solo ciò che è in sintonia con il proprio stile di vita”. A parlarne è stato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che introducendo i lavori del Consiglio permanente ha stigmatizzato “le reazioni esasperate di chi fatica ad accettare questa stagione e ha quasi bisogno di prenderne le distanze, invocando un impossibile ritorno indietro delle lancette della storia”. Altrettanto inaccettabili, secondo il presidente della Cei, sono “le scorciatoie di quanti considerano ineluttabile la secolarizzazione della società: anche fra quanti si riconoscono cattolici, prevale spesso una religiosità debole, per cui del magistero ecclesiale si accetta solo ciò che è in sintonia con il proprio stile di vita”. “Mentre si riduce lo spazio d’incidenza delle istituzioni – tra cui la Chiesa – viene avanti anche una solitudine diffusa, che accompagna tante persone, le quali si sentono prive di riferimenti culturali e di alleanze educative su cui contare”, l’analisi di Bassetti.

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