Adolescenti: Incurvati (Progetto Pioneer), “educare all’amore non è solo parlare di sesso ma accompagnare la persona in tutte le sue dimensioni”

L’associazione di promozione sociale Progetto Pioneer, formata da psicologi, medici e educatori, ha festeggiato il decennale della sua fondazione con un evento al Borgo Don Guanella di Roma. Un pomeriggio di interventi, testimonianze e spettacoli che ha ripercorso la storia dell’associazione e aperto nuove prospettive per l’educazione affettiva in Italia. Dopo l’apertura di Virginia Conti, vicepresidente, è stato Tonino Cantelmi, psichiatra, a delineare lo spirito di Pioneer: “Dialogo, giovani e fiducia le parole che descrivono questa realtà. Pioneer nasce come un centro di dialogo tra psicologia scientifica e antropologia, sociologia e pedagogia. E ci ricorda che i giovani non sono morti: dobbiamo avere fiducia in loro”.  “In Regione abbiamo visto che un giovane su cinque soffre di disturbi mentali: dalle dipendenze ai disturbi alimentari, fino al ritiro sociale. Il problema non si risolve con posti letto, serve educazione e prevenzione”, ha osservato Chiara Iannarelli, consigliera regionale. Cuore del convegno l’intervento di Miriam Incurvati, presidente di Pionee: “Educare all’affettività non significa solo parlare di sesso o di prevenzione, ma accompagnare la persona in tutte le sue dimensioni: biologica, psicologica, sociale e spirituale”. La presidente ha mostrato il trailer “Orientare lo sguardo” di Daniele Cametti Aspri, perché, ha spiegato, “siamo bombardati di immagini, ma non sappiamo cosa vediamo né quanto ci condizionano”.
Nel corso di una tavola rotonda, sono due in particolare le domande emerse. “Come si riconosce un amore sano?”, ha chiesto Miriam, 14 anni. Alessandro Ricci, psicologo, ha risposto: “È sano quando non ti soffoca, quando c’è libertà e rispetto. L’amore non si impara da internet, ma dagli adulti significativi”. Adelaide, 17 anni, ha chiesto delle malattie sessualmente trasmesse. Davide Checchi, infettivologo, ha spiegato: “Sono in aumento. In Italia stimiamo 140mila persone con Hiv e la sifilide è triplicata. Ma la vera cura è la relazione: frustrato non è chi non ha rapporti sessuali, ma chi non ama”. In dieci anni Pioneer ha raggiunto oltre 5mila studenti, 2.500 genitori e 1.300 insegnanti.

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