(Torino) “Il festival ci può aiutare a parlare ancora oggi di missione e a portare il messaggio di Gesù”: mons. Marco Prastaro, vescovo di Asti e delegato della Conferenza episcopale piemontese per le missioni, interviene alla conferenza stampa di presentazione del Festival della Missione di Torino con una riflessione sul senso della vita e del credere: “Occorre superare i propri egoismi e andare incontro alle persone. Il vangelo cambia l’esistenza e insegna ad andare incontro alla vita, e così facendo trasforma la società. È il farsi prossimo, è farsi carico delle vite altrui: l’incontro con l’altro ci svela il volto di Gesù”.
Mons. Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino, rappresenta la diocesi che accoglie il festival. “Siamo noi che abbiamo accolto un invito. E come sempre l’accoglienza richiede un movimento in uscita. Per Torino, e per la sua Chiesa, il festival offrirà l’opportunità di allargare lo sguardo, e così di allargare il cuore. Sarà l’occasione per far risuonare parole differenti e di essere presenti in modo diverso tra le persone con l’impegno di annunciare il vangelo”. Mons. Giraudo ringrazia gli organizzatori e tutte le realtà torinesi e diocesane che si sono mobilitate per realizzare l’appuntamento del 9-12 ottobre, che fra l’altro sta vivendo numerosi appuntamenti pre-festival (qui il programma). Tra le realtà citate durante la conferenza figurano i missionari della Consolata, i Salesiani, Sermig, Gruppo Abele, Libera, il Cottolengo. Numerose le realtà sociali, di volontariato e le imprese che sostengono materialmente il festival.