Festival della Missione: Capuzzi (direzione artistica), “linguaggio ‘laico’ perché la proposta è per tutti”

(Torino) “Il volto prossimo”: è il titolo del Festival della Missione che, dal 9 al 12 ottobre, porterà a Torino decine di eventi e migliaia di persone tra piazza Castello, la Facoltà teologica e la chiesa San Filippo Neri. Dopo Brescia e Milano, la terza edizione dell’evento missionario è stata illustrata oggi con una conferenza stampa cui hanno preso parte i promotori del festival – Fondazione Missio e la Conferenza degli istituti missionari (Cimi), assieme alla diocesi della città della Mole – e alcune voci che hanno illustrato il senso e gli obiettivi del fitto programma.

(Foto SIR)

“Il festival è un processo, un appuntamento che si costruisce con il tempo, fatto di storie che si incontrano, di testimoni, di idee”, ha spiegato la giornalista di Avvenire, Lucia Capuzzi che, assieme ad Alessandro Galazzi (nella foto), svolgono il ruolo di direttori artistici. “Il festival avrà un linguaggio ‘laico’, perché la proposta intende rivolgersi a tutti. Vorrebbe essere un’occasione di dialogo, animando vari luoghi della città, portando nelle piazze il valore disarmato dello stare insieme”. In un tempo di chiusure e di individualismi, nell’epoca – Capuzzi cita Papa Leone – “della globalizzazione dell’impotenza” si vorrebbe “creare una grande e bella occasione di incontro, ponendoci in ascolto di storie a volte belle altre volte drammatiche, che ci confermano che si può vivere insieme”.

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