Diocesi: mons. Marcianò (Frosinone e Anagni), “la preghiera dei contemplativi fa risplendere la Chiesa”

“La vostra, la nostra preghiera, può restituire un volto all’uomo di oggi; può far risplendere il Volto della nostra Chiesa”. È uno dei passaggi centrali della Lettera che l’arcivescovo Santo Marcianò, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e di Anagni-Alatri, ha indirizzato alle sorelle e ai fratelli dedicati alla vita contemplativa nelle due diocesi. Già nel primo messaggio, subito dopo la nomina, il presule aveva espresso la gioia di arrivare “in un terra impregnata della preghiera che abita in particolare i monasteri”, portando nel cuore “tutti voi chiamati alla vita monastica, claustrale, eremitica”. Ora, con tono personale e paterno, affida al loro sostegno spirituale il suo ministero, richiamando tre parole: il volto, la veste, la voce. “Aiutate anche me – scrive – a conoscere meglio i volti e i cuori di coloro che il Signore mi affida. Non solo una conoscenza concreta, di fatti e storie, ma una conoscenza interiore, di un volto che si vuole e si può trasfigurare”. Parlando della veste, mons. Marcianò la accosta alla tunica di Gesù “giocata a sorte ma mantenuta intatta nella Passione, simbolo della Chiesa e della sua unità”. Da qui l’invito: “Custodire l’unità nella nostra Chiesa! È ciò che mi sta più a cuore e che affido alla vostra preghiera”. Infine la voce, quella “che sovrasta ogni rumore e vince ogni paura”. A coloro che hanno scelto la clausura e la vita nascosta, il vescovo rivolge una consegna chiara: “Vi chiedo di crescere in tale ascolto, spingendovi a intercettare sempre più concretamente il grido di coloro i quali hanno fame e sete di un Dio a loro ignoto. Io stesso potrò accompagnarvi, da padre e pastore”.

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