Ucraina: Consiglio panucraino delle Chiese su bombardamenti contro civili, ospedali e città. “Russia conferma suo status di Stato terrorista”

Consiglio panucraino della Chiese (Foto Ugcc)

“Condanniamo per l’ennesima volta con fermezza le azioni terroristiche della Federazione Russa contro città e paesi ucraini, che confermano il suo status di Stato terrorista. Ribadiamo ancora una volta che qualsiasi forma di sostegno alla Federazione Russa, ivi compresi i rapporti commerciali, equivale a sostenere assassini e terroristi e comporta non solo una responsabilità morale, ma anche una responsabilità dinanzi a Dio, che è il Giudice giusto”. Con queste parole, il Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose condanna fermamente – in una dichiarazione congiunta diffusa questa mattina dal Segretariato dell’arcivescovo maggiore di Kyiv – il massiccio attacco terroristico notturno, sferrato dalla Russia contro città e paesi ucraini nella notte del 28 settembre. Sono stati lanciati decine di missili di diversi tipi e oltre 600 droni contro Kyiv, Zaporizhzhia, Bila Tserkva e altre città e paesi ucraini. A seguito di questi bombardamenti, sono state distrutte infrastrutture civili, tra cui ospedali e numerosi edifici residenziali, causando il ferimento e l’uccisione di decine di civili. “La Federazione Russa, pur essendo membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – scrivono i leader delle Chiese cristiane e delle principali religioni in Ucraina –, ancora una volta ha dimostrato la sua natura criminale e disumana, nonché il totale disprezzo verso tutti gli Stati membri dell’Onu, ad eccezione dei regimi dittatoriali. Infatti, questo attacco terroristico da parte della Federazione Russa contro l’Ucraina è stato compiuto proprio nella settimana in cui si è aperta la nuova sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite”. Nella dichiarazione, il Consiglio panucraino invita i principali Paesi democratici a “fornire all’Ucraina efficaci mezzi di difesa aerea e antimissilistica”, “aumentare la pressione economica e politica sulla Federazione Russa”, “unire gli sforzi internazionali per garantire una pace giusta e duratura per l’Ucraina e l’Europa”.

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