Leone XIV: all’Ordine di Malta, “non limitarsi a soccorrere le necessità dei poveri”

“La Chiesa vi ringrazia per tutto il bene che fate lì dove c’è bisogno di amore, in situazioni talvolta molto difficili”. È l’omaggio del Papa nel messaggio indirizzato all’Ordine di Malta, in occasione della solennità di San Giovanni Battista. “Non limitarsi a soccorrere le necessità dei poveri, ma annunciare loro l’amore di Dio con la parola e la testimonianza”, l’invito di Leone XIV: “Se venisse a mancare questo, l’Ordine perderebbe il proprio carattere religioso e si ridurrebbe a essere un’organizzazione a scopo filantropico”. “Certamente per tante lodevoli opere di bene che il vostro Ordine compie in varie parti del mondo, avete bisogno di tanti mezzi, anche economici, e di tante mediazioni”, scrive il Pontefice: “Ma occorre sempre fare attenzione a considerare i mezzi solo come tali, funzionali al raggiungimento dello scopo”. “L’Ordine di Malta, nel corso della storia, ha assunto a seconda delle contingenze mezzi differenti, che però vanno vagliati nella loro validità attuale”, la raccomandazione: “Lungo i secoli, l’Ordine ha assunto una sempre maggiore rilevanza nell’ambito internazionale, un tipo del tutto particolare di sovranità, con prerogative in tale ambito che devono necessariamente essere funzionali alla finalità di tuitio fidei e obsequium pauperum. Se tali prerogative venissero da voi usate lasciandovi attrarre nella mondanità, magari senza accorgervene, proprio per l’illusione che la mondanità comporta, correreste il pericolo di agire perdendo di vista il fine”. “Il rinnovamento non può essere semplicemente istituzionale, normativo: dev’essere anzitutto interiore, spirituale”, il monito del Papa. Di qui la necessità di “impegnarsi per vincere ogni tentazione di secolarizzazione, cioè di una vita non animata da quella radicalità evangelica che è propria di un Ordine religioso”. “La formazione è un aspetto fondamentale per tutti gli istituti di vita consacrata, ed è particolarmente impegnativa per la complessità del vissuto dei candidati nel tempo attuale”, conclude Leone XIV: “Ciò richiede più che mai una formazione specifica dei formatori, senza la quale il lavoro formativo rimarrebbe approssimativo e inefficace, come accadrebbe se non fossero ben delineati il suo iter e il suo contenuto”.

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