“Ogni parrocchia può diventare un’oasi di conforto, un luogo dove nessuno si senta abbandonato”. Lo ha scritto mons. Giorgio Ferretti, arcivescovo di Foggia-Bovino, nella lettera che ha indirizzato all’intera comunità diocesana in occasione dell’estate.
“Quando la vita sembra rallentare e il silenzio delle strade si fa più profondo, il caldo di queste settimane torna a bussare alle porte della nostra città con forza opprimente”, osserva il presule, rilevando che “le alte temperature che da giorni investono Foggia, come accade ogni estate, colpiscono con maggiore durezza le persone più fragili: gli anziani, i senza dimora, i malati, coloro che vivono ai margini”. “Mentre molti, grazie a Dio, hanno la possibilità di rifugiarsi in luoghi freschi o di partire per località più ventilate, tanti fratelli e sorelle restano nelle loro abitazioni, spesso sole, spesso prive di refrigerio e conforto. Purtroppo, non sono rari i casi di decessi causati dalla disidratazione o dal caldo eccessivo, in solitudine e nel silenzio”, prosegue l’arcivescovo, sottolineando che “eppure, bastano gesti semplici per evitare tutto questo. Bastano la cura e l’attenzione dell’altro”. Per questo, mons. Ferretti invita “a restare vigili”. “Se notiamo finestre sempre chiuse, se non si ode più la voce di una televisione o il passo abituale di un vicino anziano, fermiamoci. Bussiamo. Chiediamo. Non giriamo lo sguardo altrove”, l’esortazione del presule, evidenziando che “la solitudine è una povertà nascosta che diventa insopportabile nei mesi estivi”. “Con cuore grato, desidero ringraziare i medici, gli operatori sanitari, i volontari della Protezione civile e della Caritas, che anche quest’anno si stanno adoperando con dedizione per soccorrere chi è più in difficoltà”, prosegue l’arcivescovo annunciando che “grazie alla generosità e all’organizzazione della Caritas diocesana, sarà attivo nelle prossime settimane un Punto di refrigerio presso la mensa della parrocchia di San Salvatore”. “In questo spazio, dotato di gazebo, ventilatori nebulizzanti, posti a sedere e beni di prima necessità, sarà possibile trovare accoglienza, dal lunedì al sabato, sia la mattina che il pomeriggio, con possibilità di apertura anche domenicale nei giorni più critici”, spiega l’arcivescovo. Inoltre, “affido ai sacerdoti e alle parrocchie un compito prezioso: organizzate visite, attivate gruppi di prossimità, raggiungete le Rsa, le case di riposo, i quartieri più trascurati”. “Fatevi ‘prossimi’ a chi è solo”, l’esortazione conclusiva.