Papa Francesco: Te Deum, “Roma è chiamata ad accogliere tutti”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Roma è chiamata ad accogliere tutti perché tutti possano riconoscersi figli di Dio e fratelli tra loro”. Così il Papa, nell’omelia del tradizionale “Te deum” di fine anno, pronunciata durante i primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, ha sintetizzato la vocazione universale di Roma. “In questo momento vogliamo elevare il nostro rendimento di grazie al Signore perché ci ha permesso di lavorare, di lavorare tanto, e soprattutto perché ci ha dato di farlo con questo senso grande, con questo orizzonte largo che è la speranza della fraternità”, ha proseguito Francesco facendo un bilancio dell’anno trascorso alla luce del Giubileo appena iniziato. “L’anno che si chiude è stato un anno molto impegnativo per la città di Roma”, ha esordito il Papa. “I cittadini, i pellegrini, i turisti e tutti quelli che erano di passaggio hanno sperimentato la tipica fase che precede un Giubileo, con il moltiplicarsi dei cantieri grandi e piccoli”, l’analisi di Francesco: “Questa sera è il momento di una riflessione sapienziale, per considerare che tutto questo lavoro, oltre al valore che ha in sé stesso ha avuto un senso che corrisponde alla vocazione propria di Roma, la sua vocazione universale”.

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