Nell’anno del Giubileo, un segno concreto di speranza e giustizia arriva dalla falegnameria della Casa circondariale di Cremona, dove due persone detenute sono protagoniste di un progetto di reinserimento e restituzione alla comunità. In questi mesi, stanno lavorando alla ristrutturazione di 48 persiane della Casa dell’Accoglienza di Cremona, opera-segno scelta dalla diocesi per il Giubileo 2025. L’iniziativa, promossa da Caritas Cremonese nell’ambito del progetto “Dare Speranza alla Giustizia” finanziato con i fondi dell’8xmille di Caritas Italiana, mira a trasformare la pena in un’opportunità formativa e sociale. “Vogliamo che la ristrutturazione abbia un significato più profondo – spiega suor Mariagrazia Girola, referente Caritas per i progetti in carcere a TeleRadio Cremona Cittanova – offrendo non solo un’occupazione, ma anche un’occasione di senso e dignità”. A guidare il lavoro è il falegname Emanuele, affiancato dal volontario Maurizio Lanfranchi, presidente dell’Associazione MEDeA. Uno dei detenuti coinvolti, ex meccanico, racconta la sua esperienza come una vera sfida di apprendimento e cambiamento. La ristrutturazione della Casa dell’Accoglienza, inaugurata nel 1988, si inserisce in un più ampio progetto di rilancio della struttura come centro formativo e simbolo della carità diocesana. L’intera comunità è chiamata a sostenere l’opera durante l’Anno Santo, con momenti di preghiera, pellegrinaggi e testimonianze promosse da Caritas.