Durante la tre giorni del clero, che si è conclusa oggi in Seminario di Bologna e che ha visto momenti di preghiera, riflessione e condivisione, il cardinale arcivescovo Matteo Maria Zuppi ha consegnato la Nota pastorale “Sua madre disse ai servitori: Qualsiasi cosa vi dica, fatela (Gv 2,5)”. Il porporato, con una riflessione anche sul cammino della Chiesa bolognese nei suoi dieci anni di episcopato, che ricorreranno il prossimo dicembre, è intervenuto su “Prospettive per l’edificazione della comunità a partire dall’ascolto della Parola e il servizio essenziale dei presbiteri”. “Per il cammino della nostra Chiesa nei prossimi tre anni – ha affermato il card. Zuppi – seguiremo il programma che ci indicò Papa Francesco nel 2017 quando venne in visita a Bologna. Allora ci parlò delle “Tre P”: Parola, pane, poveri. Ad esse ne abbiamo aggiunta una quarta: pace. Quest’anno pastorale sarà dedicato alla Parola mentre il prossimo all’Eucaristia, in previsione del Congresso eucaristico diocesano del 2027”. Nel testo della Nota pastorale, il porporato osserva che “oggi manca tanto amore; manca rispetto; manca la
protezione della vita; manca compagnia vera e fedele; manca futuro e la passione per cercarlo; manca la pace nei cuori, tra le persone, tra le nazioni; c’è troppa aggressività nella bocca, nei cuori, nelle menti e nelle mani”. “Pensiamo ad esempio alla solitudine, che non è solo l’isolamento atroce e inaccettabile di tanti anziani, sempre di più diffuso e accettato, ma anche quando una persona si chiude, non sa più parlare amichevolmente, non ascolta, coltiva dipendenze e fissazioni”, prosegue l’arcivescovo, convinto che “tutto può cambiare e può essere trasformato dalla forza della Parola, se la ascoltiamo e la ‘facciamo’, cioè le diamo il nostro corpo e la nostra storia”.
Il card. Zuppi oggi ha consegnato anche il documento “Le zone pastorali nella diocesi di Bologna per la missione di oggi” presentato ai sacerdoti da don Angelo Baldassarri, vicario episcopale per il Settore Comunione.