Alla vigilia della “Settimana della pace” – che inizia con la Giornata nazionale della pace (21 settembre) e culmina con la Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari (26 settembre) – l’Istituto buddista italiano Soka Gakkai ricorda in un comunicato diffuso oggi il suo impegno nel “promuovere un processo sociale in grado di rendere ogni individuo un agente promotore di azioni pacifiche capaci di generare un cambiamento positivo”. “La pace è al centro della nostra missione e tra i principali strumenti per perseguirla vi sono l’educazione e la tutela dei diritti umani. Come Istituto buddista italiano Soka Gakkai, crediamo fermamente che la pace non sia semplicemente l’assenza di guerra, ma un processo attivo di trasformazione che inizia dall’essere umano”, dichiara Anna Conti, vicepresidente dell’Istituto buddista italiano Soka Gakkai. “Tutti i fondi dell’8×1000 vengono, infatti, destinati a progetti che contribuiscono a costruire la pace in particolare attraverso l’educazione e la promozione dei diritti umani. Proprio in queste due aree di intervento, dal 2020 ad oggi, grazie all’8×1000, abbiamo potuto investire 21,6 milioni di euro raggiungendo oltre 247.000 persone in Italia e nel mondo, contribuendo alla costruzione di una reale solidarietà globale”.
Da “Senzatomica” della Fondazione Be The Hope che trasforma la sfida del disarmo nucleare in esperienza educativa accessibile, al docufilm “Libro delle ombre” realizzato dagli studenti dell’Università Iulm di Milano con le testimonianze dei sopravvissuti di Hiroshima fino al “Dottorato in Peace Studies” promosso da RUniPace (Rete delle Università italiane per la pace) e coordinato dall’Università La Sapienza di Roma, e “Pace in movimento” di Arci nazionale per la costruzione del più grande archivio digitale della storia pacifista italiana: sono diversi i progetti che raccontano l’impatto dell’8×1000 della Soka Gakkai italiana per “un mondo libero dalle armi nucleari e conflitti”.