La Conferenza episcopale dell’Uruguay (Ceu) ha espresso profonda preoccupazione e disapprovazione dopo l’approvazione da parte della Camera dei deputati, con 64 voti a favore e 29 contrari, del disegno di legge sulla “morte dignitosa”, che mira a legalizzare l’eutanasia nel Paese. In un comunicato, il Consiglio permanente afferma di accogliere “con tristezza” questa approvazione, sottolineando che provocare attivamente la morte di un malato “è contrario all’etica della professione medica”.
I vescovi fanno riferimento al documento “Affrontare con amore la fine della vita”, da loro pubblicato nell’aprile di quest’anno, in cui affermano che “uccidere il malato non è etico, nemmeno per evitargli il dolore e la sofferenza, anche se lo chiede espressamente”. Al contrario, sottolineano che la sedazione palliativa costituisce una pratica etica e umanizzante per assistere i pazienti in situazioni di estrema sofferenza.
Le cure palliative, infatti, si sottolinea, sono un modo per accompagnare il paziente con dignità e soprattutto rispettando il valore della vita umana. I vescovi hanno ribadito la loro gratitudine a tutte le persone e le istituzioni che in questo Paese promuovono una cultura della cura, del rispetto della vita e dell’accompagnamento di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità a causa della malattia. Il testo approvato, ora all’esame del Senato, stabilisce che le persone maggiorenni, nel pieno possesso delle loro facoltà mentali, affette da malattie terminali, irreversibili e incurabili con sofferenze estreme, possano richiedere la pratica dell’eutanasia. Il progetto include requisiti quali una doppia valutazione medica e la creazione di una commissione di valutazione per ogni singolo caso.