“Il Meeting di Rimini: 45 anni di dialogo per l’amicizia fra i popoli”: è stato il titolo dell’incontro, promosso ieri a Bruxelles, dalla vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno e dal vicepresidente del Gruppo Ppe al Parlamento europeo, Massimiliano Salini, con la Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, presso l’Ambasciata d’Italia nella capitale belga. Un evento che ha avuto lo scopo, come affermato da Bernhard Scholz, presidente del Meeting, per ribadire l’attenzione particolare del Meeting “per l’Europa, riconoscendola come un luogo unico al mondo di libertà e di pace. In tutti questi anni, al centro di tanti incontri promossi dal Meeting, ci sono stati la condivisione delle sue radici culturali, il dialogo sulle riforme necessarie e il coinvolgimento dei suoi cittadini”. La vicepresidente Pina Picierno da parte sua ha sottolineato che “ogni edizione del Meeting di Rimini è stata occasione per il Paese di affacciarsi al mondo, di comprenderne le dinamiche che lo governano, di trovare strade percorribili per correggerne il cammino”. Anche Sberna ha sottolineato che il Meeting è “una manifestazione che arriva alla sua 46ma edizione con sempre più forza e vigore e che si configura come un momento di profonda riflessione tra istituzioni, imprese, società civile che si confrontano e dibattono su valori comuni, per lavorare sempre di più e meglio per il bene comune”. “Mai come oggi la politica chiede che sia dato spazio all’idea di comunità, di condivisione e di coscienza della non-autosufficienza di popoli e nazioni”, è stato il commento finale di Massimiliano Salini. “La domanda di pace che attraversa il dibattito politico di ogni nazione europea chiede che un metodo come quello che ha generato il Meeting di Rimini diventi la cifra non di semplici collaborazioni generose ma di nuove e visionarie decisioni politiche per un futuro di vera unità per l’Europa intera”. “Il Meeting di Rimini è un appuntamento che per più di 40 anni ha saputo parlare a generazioni diverse, ha superato confini geografici e politici, è diventato uno spazio di dialogo aperto e di costruzione di ponti, un laboratorio di idee, un crocevia di storie, esperienze e sensibilità diverse”, ha ricordato l’ambasciatore d’Italia in Belgio, Federica Favi.