Il presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), mons. Georg Bätzing, ha espresso, ieri sera, il dolore della Chiesa tedesca per l’attentato alla chiesa greca ortodossa di Sant’Elia a Damasco: “I cristiani in Siria hanno vissuto un’altra domenica di sangue. Nella chiesa greco-ortodossa di Sant’Elia, un aggressore ha aperto il fuoco sui fedeli riuniti per il culto e poi si è fatto esplodere. Almeno 20 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite. Questo atto orribile, che porta i segni distintivi del terrorismo islamista, mi rattrista e mi sgomenta. Perché l’omicidio di persone che pregano e quindi onorano Dio è uno dei crimini più spregevoli in assoluto. È la negazione radicale di Dio e dell’umanità allo stesso tempo. Preghiamo per le vittime e le loro famiglie, e preghiamo anche per l’autore, che deve comparire davanti al suo Creatore macchiato del suo stesso atto di sangue”. E poco oltre: “I cristiani in Siria sono diventati una minoranza ancora più piccola durante i lunghi anni di guerra civile. Dopo che le milizie di Ahmed al-Sharaa hanno preso il potere qualche mese fa, anche a loro è stata promessa una partecipazione libera e paritaria allo sviluppo del Paese. Gli omicidi, tuttavia, trasmettono il messaggio che i cristiani siriani sono in pericolo di vita e di incolumità fisica. […] Chi detiene il potere a Damasco oggi è quindi ancor più chiamato a sostenere i cristiani e tutte le minoranze minacciate e ad opporsi con fermezza a tutti coloro che cercano di omologare la popolazione attraverso la violenza”. La Chiesa cattolica tedesca è storicamente legata ai cristiani siriani, che assiste con centinaia di interventi della Caritas, di Misereor, e delle varie opere caritatevoli legate agli ordini religiosi. La comunità siriana profuga in Germania è tra le più numerose e meglio inserite nella società tedesca.