Corpus Domini: mons. Panzetta (Lecce), “l’Eucaristia ci insegna l’etica della condivisione”

(Foto Portalecce)

L’Eucaristia è “fonte della vita cristiana. In questo giorno così importante il Signore ci ricorda dove dobbiamo attingere le forze per il nostro itinerario. Non combineremo niente se ci affideremo alle nostre forze, non raggiungeremo delle mete importanti se ci affideremo unicamente alle nostre capacità o alle nostre progettualità. È necessario attingere e ri-attingere continuamente a questo mistero grande che è l’Eucaristia”. Lo ha detto, ieri, mons. Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo di Lecce, nell’omelia per la solennità del Corpus Domini.
“Nell’Eucaristia Gesù si prende cura di ciascuno di noi, ha compassione per la nostra fame, vuole aiutarci nel nostro cammino nel deserto, egli si fa pane, si fa cibo, si fa alimento per il suo popolo. Ma Gesù attraverso questo gesto compiuto – ha dichiarato il presule, facendo riferimento alla moltiplicazione dei pani e dei pesci – ci fa comprendere anche un’altra cosa importante che è la grandezza della condivisione. Il pane non basta mai quando siamo egoisti, quando ognuno pensa per sé, quando facciamo marcire le cose nelle nostre dispense, allora il pane non basterà mai. Il pane avanza quando si entra nella logica della condivisione, quando lo sappiamo mettere insieme gli uni con gli altri. Cosa che abbiamo sperimentato anche durante la giovinezza, perché una volta nelle nostre case era così, non si buttava il pane, non si buttavano le cose perché si condivideva, quel poco che si aveva era una ricchezza, un bene per tutti”. Allora “l’Eucaristia, che è sacramento del pane spezzato e della condivisione, ci insegna anche l’etica della condivisione. L’Eucaristia non può essere accostata a uno stile di vita che non condivide, a uno stile di vita che tiene per sé, allo stile di vita di chi fa marcire le cose per tenerle con sé e non ha scoperto ancora la bellezza della condivisione, della comunione, della fraternità, che rispetta pienamente quella destinazione universale dei beni che appartiene pienamente al nostro patrimonio dottrinale. I beni della terra non sono né miei né nostri, sono dell’umanità e quando noi li condividiamo non facciamo elemosina, facciamo giustizia. Quando noi mettiamo insieme quello che abbiamo, noi facciamo giustizia perché il grano viene alla luce, Dio chiama alla luce il grano per essere alimento di tutti gli uomini e di tutte le donne. Allora lo stupore eucaristico, quando è vero, genera responsabilità, genera spiritualità, genera un’etica dell’adorazione e della condivisione”.
Nella preghiera di adorazione in piazza duomo, mons. Panzetta ha si è rivolto al Signore: “Oggi noi vogliamo pubblicamente rinnovare la nostra scelta fondamentale di vivere e di operare per te e in vista del tuo Regno. Riconosciamo che tu sei il contenuto della nostra predicazione e l’oggetto della nostra testimonianza. Noi vogliamo essere una Chiesa interamente consacrata al tuo servizio, per questo desideriamo impegnarci con rinnovato impegno, perché gli uomini conoscono la tua presenza liberatrice, perché sperimentino la forza riconciliatrice del tuo amore misericordioso e il dono della tua pace. Perché tutto si compia, oggi, ti chiediamo con fiducia, Signore Gesù, di benedire la tua cara città di Lecce e tutta la nostra amata diocesi”.

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