È stata dedicata a “Chiesa e società, per un futuro di speranza: politica, pace, immigrazione” la tavola rotonda che ha aperto questa mattina la giornata conclusiva della 74ª Settimana di aggiornamento di aggiornamento pastorale, organizzata dal Centro di orientamento pastorale (Cop) sul tema “Aprire un varco alla speranza”.
Don Mattia Ferrari, cappellano di Mediterranea Saving Humans, ha invitato ad accogliere il grido che viene dal mare, dal deserto… Persone – ha spiegato – che chiedono di essere riconosciute come fratelli e sorelle. Secondo il sacerdote, non si può assumere la complessità del problema da soli, bensì in dialogo anche con la politica (per elaborare punti di vista diversi), con le Chiese particolari, nel dialogo interreligioso… Il proprio gesto, la propria azione ha già propulsione politica; le relazioni sono il primo tassello politico, ha osservato don Ferrari, evidenziando che le parrocchie sono presidio di fraternità, specie con gli ultimi: lì rinasce la speranza.
Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della pace, parlando della propria esperienza ha spiegato che l’impegno dell’accompagnare i giovani in progetti che hanno un impatto nella società, anche nel Paese di origine, nei quali essi ritornano alla fine del percorso con un progetto. Vaccari ha sottolineato come i giovani non soccombono di fronte al dolore all’angoscia. La relazione (anche quella tra credi diversi) è principio vitale per uscire da isolamenti, perché ci sia collaborazione, e ci sia ricaduta in termini di pedagogia politica, per una percorribilità di spazi che sembrerebbero impossibili da attraversare.
Infine il giornalista Fabio Pizzul, già consigliere regionale in Lombardia, ha affermato che la politica dovrebbe essere generatrice di speranza. Sono migliaia i cittadini che si mettono in gioco sul fronte della politica istituzionale, la maggior parte sono silenti, perché il servizio istituzionale vada avanti. Richiamando poi l’esperienza della Rete di Trieste, che coinvolge centinaia di amministratori locali di tutta Italia, Pizzul ha sottolineato che l’obiettivo è dare un’anima cattolica alla politica, secondo un confronto che considera la Dottrina sociale della Chiesa come servizio al territorio. Ciò va oltre quella visione che c’è della politica come luogo di carrierismo, che pure c’è. Secondo Pizzul, anche nelle parrocchie occorre tornare a parlare di temi sociali, con il confronto a partire dalla Dottrina sociale della Chiesa. Serve pure attivare tavole rotonde con i politici, coinvolgendoli nel confronto dei temi, anche per conoscersi. Perché la comunità non lasci orfani i politici.