“Sono felice che il Signore abbia pensato a me per questo momento, sono felice perché il Signore mi ha affidato una comunità fatta di persone, di città, di comuni, di contesti di lavoro, di passioni, una comunità meravigliosa. Quando ho incontrato anch’io il santo Padre, parlando gli dicevo di venire a Lecce, di venire a visitare la nostra città e il nostro territorio. Lui mi ha detto, ma com’è la Puglia? Allora per spiegarli gli ho detto ‘Santità, è la California dell’Italia!’, e lui ha capito subito che cosa volevo dire. Gli ho detto anche della bellezza della nostra città e dei nostri comuni”. Lo ha detto, oggi, il nuovo arcivescovo metropolita di Lecce, mons. Angelo Raffaele Panzetta, all’annuncio della nomina a Lecce.
“Io sono nato e cresciuto in una parrocchia-santuario mariano e in tutti i passaggi della mia vita mi sono sempre affidato a Maria Santissima. Anche oggi ho chiesto che nel mio paese natale proprio in quel santuario si pregasse per me perché la Madonna di Lourdes, che sempre mi ha accompagnato, diventi Immacolata, Stella Polare, anche di questa esperienza bella che ho fatto”, ha raccontato il presule.
“Sono grato a Dio, eccellenza e fratelli e sorelle, anche del fatto di aver avuto un tempo di rodaggio”, ha aggiunto, sottolineando: “Non è mai facile per un vescovo entrare in un territorio, sì, certamente uno dall’esterno conosce tanti aspetti però io ho avuto questa grazia che forse dovrebbe essere data a tutti di affiancare lei eccellenza (mons. Michele Seccia, ndr) e insieme con lei, accanto a lei, conoscere il presbiterio, conoscere la nostra gente”.
Il nuovo arcivescovo si è detto certo di “poter confidare sulla collaborazione di tutti”: “Ovunque sono andato, ho trovato appassionati di Gesù Cristo e questo mi rende fiducioso per le grandi sfide che abbiamo per il futuro. Forse l’atteggiamento migliore per pensare al nostro futuro, il futuro della nostra Chiesa, il mio futuro qui, è proprio quello della speranza”.
Mons. Panzetta ha concluso: “La passione per il futuro che si sperimenta nella luce pasquale di Gesù morto e risorto. Io sono pronto a consumare la mia vita per il Signore, per questo territorio, per questa splendida Chiesa che mi è stata affidata”.