“Accogliamo con attenzione e disponibilità l’apertura espressa dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulla necessità di aggiornare l’Isee. Come da lui stesso riconosciuto, infatti, alcuni parametri non sono idonei a misurare l’effettiva situazione economica delle famiglie in un contesto che nel tempo si è peraltro profondamente trasformato. Il Forum delle associazioni familiari ritiene che sia il momento giusto per una riflessione condivisa e costruttiva”. Lo ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, in merito all’intervento del ministro Giorgetti nel corso dell’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica. “Nel merito è opportuno che alcuni elementi vengano esclusi dal calcolo dell’Isee per rappresentare in modo più fedele la reale condizione economica delle famiglie – ha osservato Bordignon -. In particolare, a titolo esemplificativo, andrebbero scomputati il valore della prima casa di abitazione, le somme percepite a titolo di Assegno unico universale, che ha finalità proprie di sostegno alla genitorialità, e le borse di studio, che sono strumenti per favorire il diritto allo studio e non un incremento della disponibilità economica familiare”. Allo stesso modo, ha aggiunto, “è auspicabile un aggiornamento della scala di equivalenza, affinché tenga conto con maggiore aderenza dell’impegno educativo e delle responsabilità che crescono al crescere del numero dei figli. In tal senso è essenziale che la capacità economica delle famiglie venga valutata sempre più sulla base del reddito effettivamente disponibile e che si introducano meccanismi di gradualità nell’accesso ai benefici, per garantire maggiore equità e continuità nei sostegni”. Bordignon ha concluso: “L’apertura di un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio rappresenta un’opportunità concreta per migliorare gli strumenti a sostegno delle famiglie. Il Forum è pronto a offrire la propria esperienza e il proprio contributo, nella convinzione che politiche più attente alla realtà familiare possano favorire non solo l’equità sociale, ma anche la coesione e lo sviluppo del Paese”.