Pier Giorgio Frassati: don Asolan, “i santi sono la dimostrazione della possibilità del cristianesimo”

(Foto Giannese/SIR)

Nel corso del convegno torinese dedicato a Pier Giorgio Frassati, a cento anni dalla sua morte, don Paolo Asolan, filosofo e preside dell’Istituto pastorale della Pontificia Università Lateranense, ha offerto una profonda riflessione teologica sulla figura di Frassati proprio a partire con l’intimo racconto del proprio incontro con la figura del beato: “Quando l’anno successivo alla beatificazione siamo stati invitati ad approfondire la sua figura, ho letto alcuni libri sulla sua figura e, dopo aver chiuso uno di questi, ricordo mi trovavo davanti al mare, ho detto: ‘Io spero un giorno di incontrarti’. Casualità vuole che, poco dopo, al Cottolengo abbia incontrato un amico di Pier Giorgio. Da lì è iniziato un cammino che mi ha portato a conoscere sua sorella Luciana e ad indagare sempre più in profondità la sua figura”. Ripercorrendo il proprio percorso di studio, il teologo ha sottolineato: “Io dovevo capire cosa mi colpiva di lui. Ho iniziato a scavare e a parlare con le persone che lo avevano conosciuto. La sua esistenza, a dire di chi l’ha vissuta accanto, non presentava nulla di eccezionale. Eppure, emergono la sua intelligenza e la profondità del mistero che lo avvolge, un mistero che si rivela piano piano. Credo che oggi siamo solo all’inizio della comprensione di Frassati”.
Don Asolan ha tracciato il senso profondo della vita dei Santi a partire da una riflessione del teologo Von Balthasar: “I santi sono la dimostrazione della possibilità del cristianesimo. C’è un aspetto del mistero di Cristo che rivive in loro che li rende attuali ma soprattutto che rende comprensibile chi è Gesù Cristo”. Il sacerdote ha evidenziato come Frassati rappresenti un punto di svolta nella concezione della santità del Novecento : “Nei secoli precedenti, la santità era concepita come un anticipo del mondo che verrà, mentre la vita terrena era vista come una preparazione alla vita escatologica. Con Frassati, invece, emergono aspetti legati alla quotidianità: la scuola, la musica, lo sport, la montagna. Sono questi gli elementi che manifestano una vita santa. La sua figura è rilevante nella storia della Chiesa perché riduce la separazione tra l’ordine della creazione e l’ordine della redenzione. Non sono distinti, hanno entrambi radici in Cristo”. Un altro aspetto chiave della riflessione di Asolan riguarda la logica del sacrificio: “Se torniamo all’etimologia della parola, sacrificio significa ‘fare sacro’. Pier Giorgio ha reso santa una vita ricca di ostacoli e difficoltà. Il vero cambiamento è quello che permette di vivere fino in fondo e trasformare la propria esistenza a immagine di Gesù Cristo”.

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