
“Una recente ricerca statistica del Censis sostiene che gli italiani che si definiscono cattolici sono il 71%. Di questa percentuale, il 15% si dichiara praticante. È probabile che la percentuale di coloro che partecipano alle nostre liturgie sia effettivamente ancor più bassa, ma la maggioranza di questo 71% afferma di vivere la sua fede interiormente, di ritenere importante la vita spirituale, di credere a una vita dopo la morte. Esiste, insomma, una cosiddetta ‘zona grigia’”. Lo ha detto oggi, a Roma, il card. Baldassare Reina, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, intervenendo all’incontro “La responsabilità della Speranza e il lavoro dello spirito”, nella basilica di San Giovanni in Laterano. Nel corso dell’evento sono stati affrontati i risultati della ricerca condotta dal Censis su “Il lavoro dello spirito e la responsabilità del pensiero cattolico”. “La ‘zona grigia’ sono volti, storie, ragazzi, padri e madri di famiglia, persone malate – ha detto il card. Reina –. Ci sta a cuore prenderci cura dei cristiani che non frequentano le nostre parrocchie, come Papa Francesco ci ha chiesto sin dalla sua prima esortazione apostolica Evangelii Gaudium. È necessario avere dentro l’esclusiva di Dio dov’è il grigio non avrebbe parte, questo implica innanzitutto la necessità per le Chiesa di uscire da sé stessa contemplando e seguendo Cristo. La non presenza di queste persone custodisce il desiderio di mantenere un riferimento al Vangelo”. In questo senso, ha concluso, la “Chiesa non può e non deve essere autoreferenziale”.