“Per chi è attaccato al potere, Gesù non è la speranza da accogliere, ma una minaccia da eliminare!”. Lo scrive il Papa, nel testo preparato per l’udienza di oggi e che non ha potuto pronunciare, perché ricoverato al Policlinico Gemelli da venerdì scorso. L’ingenuità dei Magi e la loro fiducia nel chiedere informazioni circa il neonato re dei Giudei, osserva Francesco, “si scontra con la scaltrezza di Erode, il quale, agitato dalla paura di perdere il trono, subito cerca di vederci chiaro, contattando gli scribi e chiedendo a loro di investigare”: “Il potere del regnante terreno mostra in tal modo tutta la sua debolezza. Gli esperti conoscono le Scritture e riferiscono al re il luogo dove, secondo la profezia di Michea, sarebbe nato il capo e pastore del popolo d’Israele: la piccola Betlemme e non la grande Gerusalemme! Tuttavia gli scribi, che sanno individuare esattamente il luogo di nascita del Messia, indicano la strada agli altri ma loro stessi non si muovono! Non basta, infatti, conoscere i testi profetici per sintonizzarsi con le frequenze divine, bisogna lasciarsi scavare dentro e permettere che la Parola di Dio ravvivi l’anelito alla ricerca, accenda il desiderio di vedere Dio”.