Carcere: Forum Terzo settore Piemonte e Salesiani Piemonte-Valle d’Aosta, istituito il Premio letterario “Meco” nel ricordo di don Ricca

Condividere, attraverso la scrittura, riflessioni, esperienze reali o immaginate legate al tema della detenzione, mettendo in luce sia le difficoltà che il potenziale di rinascita. Questo l’obiettivo del Premio letterario “Meco”, istituito da Forum Terzo settore in Piemonte e Salesiani Don Bosco Piemonte e Valle d’Aosta, in collaborazione con il settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo” e con il patrocinio di Consiglio regionale del Piemonte e Città di Torino, per ricordare don Domenico “Meco” Ricca, sacerdote che ha dedicato una vita intera ai ragazzi detenuti nel carcere minorile del “Ferrante Aporti” di Torino. Di quei giovani, viene sottolineato in un comunicato dell’arcidiocesi di Torino, don Ricca “è stato per oltre quarant’anni anni non solo guida spirituale, ma soprattutto confidente, formatore e riferimento e, fatto non meno importante, ha contribuito con le sue proposte e le attività da lui organizzate a migliorare i percorsi di rieducazione e le condizioni di vita nell’Istituto torinese di pena per minori”.
Per la prima edizione del concorso è stato scelto il tema “Dietro le sbarre” con l’intento di spingere ad esplorare e riflettere sulla condizione di prigionia che è privazione di libertà in senso fisico, psicologico e sociale. Le “sbarre” – come è spiegato nella pagina web di presentazione del Premio – rappresentano tutto ciò che separa un individuo dalla libertà come, oltre l’essere rinchiusi tra le mura di un carcere, possono essere pure le disabilità, le paure interiori, le discriminazioni o le dipendenze. Condizioni che portano a sentirsi bloccati, incapaci di esprimersi o di immaginare un futuro diverso. L’iniziativa in memoria di don Meco è un invito a pensare anche alle opportunità di riscatto che possono nascere proprio dalle difficoltà: attraverso la forza interiore, il supporto degli altri e le attività creative come lo sport, il teatro o la musica, si possono superare le “sbarre” visibili e invisibili, riscoprendo la speranza e la libertà.
Tre le categorie in cui è articolato il concorso: “Giovani e adulti” (dai 19 anni in su), “Adolescenti” (dai 14 ai 18 anni), una sezione per i giovani ristretti all’Ipm “Ferrante Aporti” e, inoltre, due premi speciali sono riservati a persone con disabilità. Gli elaborati (saggio breve, poesia o racconto) con cui, attraverso riflessioni sul tema della detenzione, oppure la narrazione di esperienze reali o immaginate, evidenziando sia le difficoltà che il potenziale di rinascita, dovranno essere consegnati entro il 31 marzo. La cerimonia di premiazione avverrà nel mese di maggio al Salone del libro di Torino e, in quell’occasione, sarà anche presentata una pubblicazione con i migliori elaborati, il cui ricavato dalla vendita sarà interamente devoluto alla Comunità Harambée di Casale Monferrato (Al) che accoglie e sostiene minori fragili.

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