Ieri, martedì 18 febbraio, il presbiterio di Imola si è riunito presso il Seminario diocesano insieme al vescovo di Imola, mons. Giovanni Mosciatti. Dopo un lavoro di studio e valutazione dell’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro sul tema delle Comunità energetiche rinnovabili – lanciato alla 49ª Settimana sociale di Taranto – insieme al vescovo si è valutato opportuno prendere una decisione di respiro diocesano. Insieme alla diocesi di Faenza-Modigliana si porta avanti un progetto comune per la transizione energetica delle parrocchie ed enti ecclesiali che ha come primo focus la solidarietà e la sussidiarietà. Aiutare chi questa transizione sempre più necessaria, non riuscirebbe a sostenerla da solo, permettendo ai piccoli gruppi di divenire maggiormente responsabili.
Non tutte le Comunità energetiche nascono con lo stesso fine e la scelta fatta dalla diocesi e dal presbiterio imolese ha una connotazione ben precisa.
La cooperativa ha come nome proprio “Comunità energetica rinnovabile Ecologia integrale”. “È una comunità prima di tutto: un insieme rilevante di soggetti che si percepisce come corpo in moto per un fine comune. Un movimento popolare: è la comunità che si organizza dal basso per farsi carico di una necessità e una nuova organizzazione. Viviamo il principio di sussidiarietà”, spiega una nota della diocesi. “È energetica-rinnovabile: risponde all’esigenza della transizione energetica verso l’abbandono delle fonti fossili inquinanti, verso quelle rinnovabili (nel nostro caso l’energia del Sole). Vogliamo custodire il Creato – la Casa comune per le generazioni che ci seguono”, prosegue la nota. Infine, “è per l’ecologia integrale: ogni famiglia e ogni comunità deve aver l’opportunità di partecipare al processo di transizione energetica e aver accesso a quel bene oggi divenuto essenziale come l’energia. Viviamo il principio della solidarietà. Ogni famiglia e ogni comunità deve anche poter godere e partecipare alla costruzione dell’umanesimo integrale aperto al trascendente: la cultura si forma quando le istituzioni formative e scolastiche sono nelle condizioni di riflettere e fare la loro proposta secondo il principio di sussidiarietà e reale parità scolastica”.
La Settimana sociale dei cattolici svoltasi a Trieste a luglio 2024 ha trattato della partecipazione alla democrazia. “Se partecipare alla democrazia è assumersi la responsabilità della propria azione lavorativa, sociale, politica, allora, anche la decisione di divenire soci della Comunità energetica Ecologia integrale potrà concepirsi come azione concreta di partecipazione sociale – chiarisce la diocesi -. Si può divenire soci sia come persone fisiche (famiglie), che come persone giuridiche (enti ecclesiali, circoli, aziende, associazioni…). Si può divenire soci in qualità di produttori, o di prosumer (produttori e consumatori), oppure come puri consumatori. L’ingresso è semplice e accessibile a tutti (bastano 50 euro): l’intenzione è quella di dare l’opportunità al maggior numero possibile di famiglie ed enti di partecipare alla transizione energetica nel nostro territorio e divenire promotori di Ecologia Integrale”.
La Cer Ecologia integrale è stata istituita il 31 maggio 2024. Pertanto, chi ha un impianto allacciato dopo quella data può già inserirlo nella configurazione della Cer Ecologia integrale e iniziare a scambiare energia con altri soci presenti nel territorio.
Le modalità concrete di adesione saranno presto consultabili presso il sito internet della Cer Ecologia integrale. Chi desidera già portarsi avanti può scrivere a cer.ecologiaintegrale@gmail.com. L’Ufficio di Pastorale sociale, del lavoro, giustizia, pace e salvaguardia del creato della diocesi di Imola è disponibile per organizzare incontri per spiegare nel dettaglio il progetto e le modalità di partecipazione.