Leone XIV: ai pellegrini della Toscana, “dolorosi tanti licenziamenti”, “essere una Chiesa vicina al mondo del lavoro”

“Assumere, come Chiesa locale, lo stile della vicinanza, mettendovi in ascolto dei travagli e delle fatiche della gente”, a cominciare dalle “preoccupanti notizie che riguardano diversi settori del mondo del lavoro”. È l’invito del Papa ai pellegrini della Toscana, ricevuti in udienza, in piazza San Pietro, insieme ai pellegrini di Camerino-San Severino Marche, di Fabriano Matelica, di Lanciano-Ortona e di San Severo “Di fronte alle conseguenze negative della crisi occupazionale e sociale, di fronte alle incerte prospettive del futuro”,  la comunità cristiana deve essere “Chiesa presso le case, Chiesa presso le fabbriche, Chiesa presso l’uomo”, la citazione di Paolo VI: “In una terra laboriosa come la Toscana, in cui sono presenti alcune eccellenze del piccolo mondo dell’artigianato e della piccola e media industria, è doloroso constatare come la crisi economica che coinvolge numerose aziende costringe al licenziamento di tanti lavoratori e tanti altri li lascia in cassa integrazione, in attesa che si sblocchino gli accordi istituzionali volti alla ripresa delle attività”. Di qui l’invito ad “essere una Chiesa vicina al mondo del lavoro”. “Don Lorenzo Milani, profeta della Chiesa toscana e italiana, che Papa Francesco ha definito testimone e interprete della trasformazione sociale ed economica, aveva come motto ‘I care’, cioè ‘mi importa’, mi interessa, mi sta a cuore”, ha concluso il Papa, esortando i presenti a “non rimanere nella staticità e a fare la vostra parte per delineare il volto di una Chiesa che ha a cuore la vita delle persone, in particolare dei più poveri”.

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