“La promozione capillare dell’educazione, per un impatto tangibile e concreto sul territorio nazionale, senza che nessuno resti indietro. Continua l’impegno di ascolto e presenza nei territori più marginali, per costruire un futuro di reale coesione sociale nel Paese”. Il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, Alessandro Battilocchio, commenta così la Giornata internazionale delle bambine, che ricorre oggi, 11 ottobre. “La Commissione, attraverso le audizioni in corso e le missioni che hanno interessato 13 città metropolitane in questi mesi passati, è in costante ascolto di realtà meritevoli che si dedicano all’infanzia nelle periferie, per realizzare una comunità italiana in cui nessuno si senta escluso”, aggiunge Battilocchio. Tra gli esperti auditi, il presidente dell’impresa sociale “Con i Bambini”, Marco Rossi-Doria, il quale ha raccontato i progetti supportati in merito al tema del contrasto alla povertà educativa minorile in Italia. “Un lavoro che dal 2016 a oggi ha interessato 650mila minori e relative famiglie che vivono nelle periferie italiane e in condizione di disagio. Sono state coinvolte, inoltre, oltre 10mila organizzazioni tra enti pubblici, privati, terzo settore e scuole rafforzando le comunità educanti. Non è solo una questione di diritti fondamentali all’istruzione e all’acceso al lavoro. Così l’Italia perde anche in competitività economica perché, nel tempo, viene meno la forza lavoro qualificata. In più, l’indice di vecchiaia oggi ha superato quota 200, è il più alto in Europa”, spiega Rossi-Doria, ricordando un dato allarmante: “In Italia un minore su otto (13,8%) vive in condizioni di povertà assoluta, dato stabile dal 2022. Segnali di peggioramento si registrano tra i 7 e 13 anni nel Centro Italia, secondo fonti Istat, Save the Children e Caritas”. Per la Giornata di oggi, Rossi-Doria afferma: “Nelle periferie e nelle aree dove è concentrata la povertà educativa, questa assume molte e complesse connotazioni, come ho detto durante l’audizione con la Commissione parlamentare sulle periferie. È spesso, per famiglie, bambini e ragazzi, una situazione di esclusione precoce multi-strato: economica, abitativa, sociale, culturale, personale. E la questione di genere pesa ancora molto. Il lavoro delle mamme povere è spesso mal pagato o non c’è. Molti quartieri sono purtroppo molto più insicuri per le donne. Gli stereotipi di genere continuano a pesare in modo inaccettabile e le donne lo vivono fin da piccine”. Nella giornata che l’Onu dedica alle bambine, avverte Rossi-Doria, “è importante richiamare istituzioni, scuole, Terzo settore, volontariato a dare ancora più slancio a tante buone pratiche. Non si tratta solo di combattere e prevenire la cultura della sottomissione e le violenze e minacce che le bambine purtroppo vivono, spesso in modo nascosto. Bisogna più in generale sempre avere un’attenzione speciale per il diritto di bimbe e ragazze a una vita piena, sicura, aperta sul futuro senza il peso di condizionamenti negativi ulteriori rispetto a quelli già gravosi della povertà. Dobbiamo contrastare le tante esclusioni da giochi, sport, frequentazioni culturali e sociali e esperienze che promuovono benessere e conoscenza delle bambine. Il tanto lavoro che si fa per rapporti sani, fin dall’infanzia, tra maschi e femmine fa parte di questo vasto impegno, soprattutto nelle periferie, volto a sostenere i diritti, le potenzialità e il protagonismo delle nostre bambine”.