Dilexi te: mons. Estrada (Celam), “ribadita opzione per i poveri, continuità con esperienze e riflessioni dell’episcopato latinoamericano”

“Dilexi te sottolinea le sfide e le novità derivanti in gran parte dalle esperienze e dalle riflessioni dell’episcopato latinoamericano”. Lo afferma mons. Lizardo Estrada, segretario generale del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) e vescovo ausiliare di Cuzco (Perù), riferendosi all’esortazione apostolica di Papa Leone XIV. Per mons. Estrada, c’è anzitutto continuità nella missione ecclesiale e nell’origine dell’esortazione poiché si tratta di un’opera ereditata da Papa Francesco, che ratifica l’opzione preferenziale per i poveri come nucleo della missione ecclesiale e non come una “fissazione di alcuni”.
Quindi, il vescovo evidenzia parti del documento che riconoscono e denunciano le strutture del peccato che diventano un altro fattore scatenante della povertà, spiegando che coloro che vivono in questa condizione devono essere per la Chiesa soggetti attivi dell’evangelizzazione e non solo oggetti di assistenza materiale. Questo, nelle sue parole, significa “mettere in pratica la sinodalità, dove i poveri sono chiamati a partecipare alle diverse istanze del governo ecclesiale. Non sono oggetti di una pastorale sociale, ma protagonisti di essa”.
In questo modo, avverte mons. Estrada, Leone XIV stabilisce l’opzione preferenziale per i poveri come elemento fondamentale e determinante per l’azione della Chiesa, chiarendo che non si riferisce solo all’azione pastorale, ma arriva a considerare la povertà come un principio teologico che determina la fede e l’identità ecclesiale; elementi che mettono in evidenza l’accento proprio della riflessione latinoamericana, argomenti esposti nei diversi documenti delle Conferenze generali dell’episcopato latinoamericano e caraibico.

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