Austria: interventi umanitari rapidi di Caritas e Diakonie nella Striscia di Gaza

Le organizzazioni umanitarie cattoliche ed evangeliche, come Caritas e Diakonie, si stanno preparando ad ampliare gli aiuti a Gaza in seguito all’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. “Dopo mesi di sofferenze inimmaginabili, ogni segnale che offra speranza di pace e di umanità è un raggio di speranza”, ha dichiarato Alexander Bodmann, vicepresidente di Caritas Austria, in un comunicato stampa. Per la popolazione di Gaza, la fine dei bombardamenti significa “soprattutto una cosa: la possibilità di sopravvivere”. Ora, il libero accesso umanitario è essenziale affinché “le organizzazioni umanitarie indipendenti con anni di esperienza negli aiuti umanitari di emergenza e nella collaborazione con i partner locali sul campo possano iniziare immediatamente il loro lavoro”, ha sottolineato Maria Katharina Moser, direttrice di Diakonie. Dai dati forniti dall’organizzazione umanitaria evangelica, più di 1,9 milioni di persone sono state recentemente sfollate nella Striscia di Gaza. L’assistenza medica è crollata in molte località, molte persone muoiono di fame e circa 55.000 bambini in età prescolare sono considerati malnutriti. Caritas Gerusalemme, organizzazione partner di Caritas Austria, ha dichiarato di aver continuato il suo lavoro nonostante la violenza in corso e la difficile situazione di sicurezza. Dei dieci centri medici originali a Gaza, cinque hanno potuto continuare a funzionare; ora ne sono stati aperti altri tre a sud di Wadi Gaza. “I nostri colleghi sul campo hanno svolto un lavoro incredibile per mesi: curando i feriti, assistendo i malati e accompagnando chi è in lutto”, ha affermato Bodmann. L’apertura di un corridoio umanitario è ora cruciale. “Insieme a Caritas Jerusalem, forniremo assistenza medica, cibo e supporto psicosociale”, ha informato Bodmann.

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