Ucraina: una delegazione della Kek in visita al Paese per portare solidarietà al “popolo dilaniato dalla guerra” e costruire “una pace giusta”. Preoccupazione per le parole del Patriarca Kirill

Portare la solidarietà delle Chiese cristiane europee al popolo ucraino e rafforzare le relazioni e il dialogo con i leader religiosi e con i responsabili del governo dando “priorità alla costruzione della pace nel paese dilaniato dalla guerra”. Questa la “missione” della delegazione della Conferenza delle Chiese europee (Kek), che dall’8 al 10 aprile ha visitato l’Ucraina, raggiungendo le città di Berehove, Leopoli e Kiev. “Siamo qui per testimoniare che i nostri fratelli e sorelle ucraini non sono abbandonati né dimenticati. Siamo qui con voi e vi siamo vicini”, ha detto il presidente della Kek, mons. Nikitas, arcivescovo di Thyateira e Gran Bretagna. “Le persone di tutto il mondo devono sapere che l’Ucraina non fa parte del mondo russo e che la sovranità e l’integrità dei confini dell’Ucraina devono essere rispettate”. “Siamo profondamente impegnati per una pace giusta in Ucraina”, ha assicurato il presidente della Conferenza, ricordando l’iniziativa lanciata dalla Kek “Pathways to Peace” come “una risposta coordinata delle Chiese europee alla guerra in Ucraina”. A Leopoli, la delegazione ha visitato l’Università cattolica ucraina (Ucu), dove è stata accolta dal rettore, Taras Dobko, e dal direttore dell’Istituto di studi ecumenici che hanno presentato alla delegazione i programmi dell’Istituto, comprese le iniziative di costruzione della pace in corso, discutendo delle possibilità di cooperazione.
A Kiev la delegazione della Kek è stata ricevuta dal Servizio statale dell’Ucraina per gli affari etnici e la libertà di coscienza (Dess) e il primo vice capo della Dess, Viktor Voynalovych, ha sottolineato l’importanza delle Chiese e della cooperazione ecumenica. La delegazione ha incontrato anche i membri del Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose (Uccro) con il quale si è parlato dell’impatto della guerra sulle persone e la fatica che provoca ogni giorno. A Kiev la delegazione ha incontrato il cancelliere della metropolia di Kiev, l’arcivescovo Agapit di Vyshgorod della Chiesa ortodossa ucraina (indipendente), una Chiesa membro della Kek. “I rappresentanti della Chiesa ortodossa dell’Ucraina – si legge in un comunicato della Kek – hanno condiviso la preoccupazione per la posizione del patriarca Kirill della Chiesa ortodossa russa, che ritiene che la guerra abbia uno ‘status sacro’. Hanno condannato la strumentalizzazione della religione e hanno esortato le Chiese europee a denunciare pubblicamente questo fenomeno”. La delegazione ha incontrato anche Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuck, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, che “ha definito le relazioni ecumeniche e interreligiose una priorità pastorale e la pace religiosa una pietra angolare della sicurezza dell’Ucraina”.

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