Televisione: Roma, presentata la serie Sky “Un Amore” con Accorsi e Ramazzotti. Tozzi (Cattleya), “è un’epica del privato”

(Foto: Sky)

“Questa serie viene da un genere che ci mancava: raccontare una storia d’amore, che però è anche un thriller dei sentimenti. Bisogna infatti attendere l’ultimo episodio per capire come si concluderà”. Così Nils Hartmann, Executive vice president Sky Studios, presentando a Roma “Un Amore”, serie realizzata insieme a Cattleya – Itv Studios. Ideatore del soggetto è Stefano Accorsi con lo sceneggiatore Enrico Audenino; protagonisti lo stesso Accorsi, Micaela Ramazzotti, Beatrice Fiorentini, Luca Santoro, Alessandro Tedeschi e Ottavia Piccolo.

(Foto: Sky)

La storia. Spagna, fine anni ’90. D’estate i diciottenni Anna e Alessandro si conoscono su un treno per Barcellona, durante un viaggio in Interrail. Un incontro casuale che lascia il segno, al punto da decidere di rimanere in contatto epistolare. Vent’anni dopo a Bologna si ritrovano: Anna è sposata con Guido, con un figlio che vive a Londra; Alessandro è un affermato architetto sempre in viaggio, che torna nella città natale per stare vicino alla madre Teresa. Un incontro che rimescolerà le carte delle loro esistenze…

(Foto: Luisa Carcavale)

“Da tempo riflettevamo – ha rivelato Riccardo Tozzi, Ceo di Cattleya – sul desiderio di raccontare una relazione, che però fosse epica. Un’epica del privato. Proponiamo una storia d’amore con la ‘A’ maiuscola. In questo ci siamo capiti subito con Sky”. Soffermandosi poi sul genere “inedito” per Cattleya (“Romanzo criminale”, “Gomorra”), Tozzi ha aggiunto: “Non so se si possa parlare dell’apertura di un vero e proprio filone sui sentimenti. Di certo, trovo che al cinema nell’ultimo periodo ci sia molto interesse a indagare le relazioni personali”.
L’ideatore e protagonista della serie, Stefano Accorsi, ha affermato: “Quando abbiamo iniziato il progetto, ci siamo resi subito conto di quanto fosse difficile raccontare un sentimento come l’amore. E restare solo su quell’idea poteva essere rischioso. Così, quando Riccardo Tozzi ci ha chiesto di scrivere ‘il pilota’, abbiamo compreso di dover lavorare sulle immagini, tra presente e passato, con il racconto anche della città di Bologna, compresi slanci in avanti, sul futuro. Una serie che si è formata gradualmente”.
Ancora, il regista Francesco Lagi: “Tenere insieme i vari livelli temporali, le linee narrative, è stata la parte più stimolante. Abbiamo cercato di mescolare la realtà con il ricordo, per confondere anche un po’ lo spettatore. Il passato dei protagonisti risulta pieno di promesse, il presente più difficoltoso. La lente con cui leggere la storia è quella del tempo che passa”.
Infine, Micaela Ramazzotti: “Anna mi è sembrata subito una dolcissima bugiarda, perché ha due amori nella sua vita: quello per il marito e quello per Alessandro, incontrato in quel viaggio in Spagna che le è rimasto dentro. Un amore mantenuto vivo con la scrittura, attraverso delle lettere. Oggigiorno, invece, teniamo vive le storie con i telefoni, tra messaggi e vocali; Anna e Alessandro sono legati alla carta e sperimentano l’attesa. Oggi non c’è più attesa, solo controllo”.

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