Terra Santa: Gerusalemme, il card. Pizzaballa apre “con grande gioia” il processo di beatificazione di sr. Maria della Trinità

Il patriarca di Gerusalemme, il card. Pierbattista Pizzaballa, ha accolto “con grande gioia” la richiesta delle Sorelle Povere di Santa Chiara di Gerusalemme di avviare il processo di beatificazione di sr. Maria della Trinità, al secolo Louisa Jaques. Il Dicastero della causa dei santi – scrive il porporato in una lettera – ha “confermato l’approvazione dell’apertura del processo di beatificazione”. Nella lettera il card. Pizzaballa, dopo aver reso noti i passaggi formali che hanno portato all’apertura della causa, evidenzia che “la richiesta è arrivata dopo anni di valutazione, studio e discernimento ed è sostenuta da tante persone sparse in tutto il mondo, come anche da alcune diocesi”. Con la pubblicazione dell’editto il porporato chiede di “accompagnare con la preghiera questo nuovo dono, che siamo certi porterà frutto non solo alla Chiesa di Gerusalemme ma anche a tutta la Chiesa universale”. Nell’editto, a firma del card. Pizzaballa, si chiede a tutti di collaborare nella raccolta di tutti gli scritti a lei attribuiti, ordinando a quanti “ne fossero in possesso, di rimettere con debita sollecitudine alla Curia del Patriarcato qualsiasi scritto, che abbia come autore la serva di Dio”. Con il nome di scritti “non si intendono soltanto le opere stampate, che peraltro sono già state raccolte” ma anche “i manoscritti, i diari, le  lettere ed ogni altra scrittura privata”. Louisa era nata  il 26 aprile 1901 a Pretoria ma vissuta in Svizzera. “Ricevette il battesimo nella Chiesa cattolica il 19 marzo 1928. Dopo molti tentativi di vita religiosa, il 30 giugno 1938 entrò nella comunità delle Clarisse di Gerusalemme col nome di Maria della Trinità”, si legge sul sito della Custodia di Terra Santa: “Da gennaio 1940, per obbedienza al suo confessore, iniziò a scrivere i suoi appunti spirituali (i pensieri che la voce divina faceva risuonare dentro di lei), che confluiranno nella pubblicazione ‘Colloquio interiore’. L’8 dicembre 1941 si offrì vittima a Gesù Eucaristia, donandosi senza riserve nella preghiera, nell’adorazione e nella carità fraterna. Colpita da febbre tifoide morì il 25 giugno 1942 e fu sepolta nel cimitero del monastero”. Sulla sua tomba è scritto: “Sii il mio piccolo seme piantato in terra di Gerusalemme, per portarvi frutti nella mia Chiesa”. E “Piccolo seme” è anche il titolo della newsletter degli “Amici di Suor Maria della Trinità” dove, annunciando l’apertura della causa di canonizzazione, le Clarisse scrivono che la vita, la figura e la testimonianza di suor Maria della Trinità sono “una lampada di speranza accesa nella situazione attuale, non solo della Terra Santa, ma per il mondo intero. Il buio fitto delle guerre atroci che ci circondano e la tentazione dello scoraggiamento che minaccia la nostra fede trovano nella nostra sorella un invito a non disperare: il Signore c’è, anche se apparentemente sembra assente. L’avvio del processo di beatificazione è un invito ad alzare lo sguardo, ad allargare gli orizzonti e a guardare la vita nella sua reale dimensione: la storia, quella vera, la fanno i Santi. La santità è quella forza positiva che cambia le cose dal di dentro in modo durevole, per sempre”.

 

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