Si intitola “Seguendo la luce della stella” la mostra d’arte e di presepi che verrà allestita presso il Museo dei Cappuccini di Genova in occasione delle prossime festività natalizie. L’inaugurazione si terrà sabato 30 novembre, alle ore 16. Previsti gli interventi del ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini, fra Luca Simoncini, dell’assessore al Commercio, Artigianato, Pro Loco e Tradizioni cittadine, Paola Bordilli, del direttore del Museo, fra Vittorio Casalino, nonché dei curatori dell’evento, Daphne Ferrero e Luca Piccardo. La mostra rimarrà aperta dal 1° dicembre al 2 febbraio 2025. I visitatori potranno trovare otto allestimenti presepiali e oltre venti dipinti mai esposti prima al pubblico. “Quest’anno – spiegano i curatori della mostra – abbiamo voluto fare le cose in grande. Si parte con l’immancabile presepe meccanico, realizzato da Franco Curti, un’opera che si sviluppa in 40 metri quadrati con oltre 150 movimenti ed è considerata uno dei presepi più antichi d’Italia. Presenti anche un percorso per scoprire storie, personaggi e racconti antichi della ricca tradizione presepiale ligure: dalle forme più popolari dei ‘macachi’ di Albisola fino allo sfarzo del presepe aristocratico genovese di Anton Maria Maragliano”. Quest’anno, accanto ai tradizionali presepi, verranno anche esposti una selezione di quadri che originariamente decoravano chiese e conventi dei frati cappuccini in Liguria. “Esporli al Museo dei Cappuccini – si legge in una nota stampa diffusa per l’occasione – vuole essere un modo per restituirli, come dono gratuito da rimettere in circolo, allo sguardo di tutti noi. Il visitatore potrà così immergersi in un viaggio all’interno dell’arte pittorica che spazia dal XVI a XIX secolo. Sarà possibile ammirare tra gli altri un bellissimo dipinto di Gio. Andrea De Ferrari dedicato alla Madonna col Bambino e san Felice da Cantalice, una Sacra famiglia di ambito toscano del XVIII secolo e un Sant’Antonio col Bambino del pittore pievese Giulio Benso e una Cristo risorto appare tra gli apostoli di Mattia Preti”.