Educazione: Sos Villaggi dei Bambini, “250 milioni di giovani hanno urgente bisogno di sostegno per la loro istruzione”

“C’è una vera emergenza educativa nel mondo. Il 50% dei giovani della popolazione globale non frequenta la scuola1 e le diseguaglianze nell’educazione vengono principalmente da condizioni socio-economiche svantaggiate e da contesti di conflitto, che generano a loro volta povertà, fame e guerra. A questo si aggiunge la pandemia, periodo in cui – secondo l’Unesco – solo il 40% del totale degli studenti nel mondo è stato supportato dalle istituzioni, permettendogli una didattica a distanza e connessioni. Diventa per questo fondamentale pensare all’educazione non come a un lusso da garantire solo dopo il superamento dell’emergenza, ma come una priorità dell’intervento umanitario”. È questo l’allarme lanciato oggi, in occasione della Giornata mondiale dell’educazione, da Sos Villaggi dei Bambini.
Purtroppo, in alcune zone del mondo la mancanza di istruzione è aumentata. “È il caso dell’Africa Sub Sahariana, dove il numero di persone che non frequentano la scuola ha raggiunto i 12 milioni, portando il dato a livello globale a 250 milioni – ricorda l’organizzazione -. La maggior parte vive in una situazione di povertà o di sfruttamento minorile, le ragazze in età scolare sono probabilmente già mamme, molti convivono con una disabilità o sono bambini soldato. Sono tante le motivazioni che allontano i bambini dall’istruzione e nessuna dipende da loro”.
Per Sos Villaggi dei Bambini, è “necessario avviare una serie di opportunità di apprendimento di qualità per tutte le età in situazioni di crisi, compreso lo sviluppo della prima infanzia, l’istruzione primaria, secondaria, non formale, tecnica, professionale, superiore e per adulti”. È ciò che viene definito “Educazione in emergenza” (EiE), che fornisce protezione fisica, psicosociale e cognitiva, che può garantire un supporto efficace e olistico all’individuo e alla comunità. Le situazioni di crisi più comuni in cui l’EiE è essenziale includono conflitti, situazioni di violenza, sfollamenti forzati, disastri ed emergenze sanitarie.
“È fondamentale un approccio inclusivo che prevenga e mitighi le esperienze infantili avverse e conferisca agli operatori sanitari competenze e conoscenze. È attraverso un sostegno completo ai bambini e alle loro famiglie che i bambini e le loro comunità esposti alle avversità possono avere la possibilità di avere un futuro più resiliente e armonioso”, afferma Orso Muneghina, responsabile della Risposta all’emergenza e Programmi internazionali di Sos Villaggi dei Bambini e a capo del Programma globale di esperti sulla salute mentale e sul supporto psicosociale della Federazione Sos Children’s Villages. “L’educazione è la chiave per far sì che i bambini e i giovani raggiungano il loro pieno potenziale. Deve essere un faro che illumina ogni fase del loro viaggio verso una vita migliore, soprattutto per i più vulnerabili. L’educazione dà potere alle ragazze e alle giovani donne, in particolare, aumentando le loro possibilità di trovare un lavoro, di mantenersi in salute, di partecipare pienamente alla società e aumenta le possibilità dei loro figli di condurre una vita sana”.

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