Commissione Ue: Relazione sul “Decennio digitale”. Il punto su competenze, infrastrutture, servizi pubblici. Italia in ritardo

La Commissione europea ha presentato oggi la prima relazione sullo stato del “decennio digitale”, con “un’analisi globale dei progressi compiuti verso la realizzazione di una trasformazione digitale volta a rafforzare la sovranità digitale, la resilienza e la competitività dell’Ue”. Le valutazioni sui traguardi raggiunti o mancati si concentrano su quattro pilastri principali: competenze digitali, infrastrutture digitali, digitalizzazione delle imprese, compreso l’uso dell’intelligenza artificiale (Ia), e digitalizzazione dei servizi pubblici. La relazione invita gli Stati membri “all’azione collettiva per colmare le attuali carenze di investimenti, accelerare la trasformazione digitale in Europa e intensificare gli sforzi per conseguire gli obiettivi del programma strategico per il decennio digitale”.
A proposito dell’Italia si parla di “progressi significativi” sul fronte delle infrastrutture, ma il Paese è sotto la media Ue per le competenze digitali e per “alcuni aspetti della digitalizzazione dei servizi pubblici”. Nelle competenze digitali si parla di progressi “lenti”, i quali “contribuiscono solo modestamente al traguardo del Decennio digitale. Solo il 46% della popolazione possiede competenze digitali di base. Ciò compromette la loro capacità di beneficiare delle opportunità digitali ed esercitare la cittadinanza digitale”, con ricadute su competitività e inclusione. La relazione segnala che i laureati Ict in Italia è al di sotto delle ambizioni per il decennio digitale. “Anche se l’offerta formativa si sta evolvendo ed è stata ampliata”, la quota di laureati Ict rimane all’1,5%, un valore di molto inferiore alla media Ue del 4,2%

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