Giovani: Missionari del Preziosissimo Sangue, a Sacrofano dal 3 al 5 gennaio il convegno nazionale “Felice e grande quando ti unisci a Dio”

(Foto: Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue)

“Felice e grande quando ti unisci a Dio” (San Gaspare del Bufalo). È il titolo del convegno nazionale organizzato dall’Ufficio di Pastorale giovanile della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue a Sacrofano, presso la Fraterna Domus, dal 3 al 5 gennaio. Tale appuntamento radunerà 300 giovani dai 15 ai 20 anni che appartengono alla Unione Sanguis Christi o simpatizzano per la spiritualità del Sangue di Cristo. È un incontro pensato dai giovani per i giovani, per tutti coloro che nutrono il desiderio di mettersi in gioco ancora una volta con Gesù.
“Tre giorni in cui c’è spazio per la riflessione e l’ascolto, per il divertimento e l’allegria. Il convegno, però, è anche e soprattutto luogo di conversione, se vissuto con profondità. Ogni giorno i giovani ricevono tante provocazioni che li inducono ad interrogarsi sul senso della loro esistenza o su come stanno spendendo la loro vita. Il convegno può essere una sollecitazione a fare un salto di qualità, da una visione superficiale del mondo ad una densa di significato. Tante saranno le testimonianze di persone che, nelle difficoltà della vita, hanno trovato pace e conforto in Cristo e hanno ricominciato tutto daccapo, una vera Vita nuova, mano nella mano con Lui!”, si legge in una nota della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Il momento culminante di tutto il convegno sarà la veglia eucaristica, che si svolgerà durante l’ultima sera.
“La magia si rinnova anche quest’anno – afferma don Daniele Bertino, direttore dell’Ufficio di Pastorale giovanile della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue – e sarà per noi un onore ospitare alcuni atleti paraolimpici per sensibilizzare sulla diversità come ricchezza; Vito Alfieri Fontana, ex produttore di mine antiuomo con cui parleremo di guerra; Lele Spedicato, chitarrista dei Negramaro e l’Associazione italiana Carlo Urbani con cui rileggeremo il periodo della pandemia”.

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