Clima: Coldiretti, “anomalia spinge il turismo di fine anno ma sconvolge agricoltura e consumi”

“Natale soleggiato con l’arrivo dell’anticiclone in un autunno che dal punto di vista climatologico si è classificato in Italia come il più caldo di sempre con una temperatura di ben 2,1 gradi superiore la media storica, ma l’anomalia sale a +2,3 gradi nel centro Italia”. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr che rilevano le temperature dal 1800. “Il solstizio di inverno quest’anno – sottolinea l’associazione – cade il 22 dicembre alle 04.28 e segna il giorno più corto dell’anno. Un appuntamento segnato da un caldo insolito con temperature massime che potrebbero addirittura sfiorare i 20 gradi in certe zone ma valori oltre la media si prevedono lungo tutta la Penisola”. “Una anomalia che – sottolinea Coldiretti – spinge il turismo di fine anno ma preoccupa l’agricoltura dove l’andamento stagionale con temperature superiori alla media ha ritardato la maturazione dei frutti tipici dell’inverno a partire dagli agrumi, in particolare le arance, con difficoltà ad acquisire la piena colorazione, soprattutto per le arance pigmentate. D’altro canto l’innalzamento della colonnina di mercurio confonde i consumatori che non hanno ancora indirizzato gli acquisti verso i prodotti della stagione fredda con il boom dei consumi di gelato”. “Si conferma dunque quest’anno – sostiene l’associazione – la decisa tendenza al surriscaldamento della Penisola con effetti sull’ambiente, sulla produzione agricola e sui consumi. Un andamento che è destinato a cambiare la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli in Italia che si concentra nell’ultimo decennio e comprende fino ad ora nell’ordine secondo l’analisi della Coldiretti il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020. L’anomalia climatica del 2023 è stata accompagnata fino ad ora da una media di oltre 9 eventi estremi al giorno per il maltempo lungo la Penisola, tra grandinate, trombe d’aria, bombe d’acqua, ondate di calore e tempeste di vento che hanno provocato vittime e danni”, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).
Il risultato è il crollo dei raccolti nazionali che mette a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea con riduzioni che vanno dal 20% per il vino al 30% per le pesche e nettarine ma anche la produzione dell’olio extravergine nazionale è stimata in circa 290mila tonnellate, ben al di sotto della media dell’ultimo quadriennio. Un’annata nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, superano i 6 miliardi a causa dei cambiamenti climatici.

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