Suicidio assistito: Natili Micheli (Cif), “si è smarrito un senso condiviso su carità e vita”

“C’è un tempo per tacere, c’è un tempo per parlare, ammoniva il Qoelet, così come c’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per uccidere e un tempo per guarire… L’aiuto prestato da Marco Cappato alla signora Elena, affetta da una forma di cancro inguaribile e dolorosissimo, ha separato il campo in due parti tra favorevoli e contrari, caritatevoli e insensibili, liberi e schiavi”. Così Renata Natili Micheli, presidente nazionale del Centro italiano femminile (Cif), che aggiunge: “Noi crediamo piuttosto che la nostra società ha smarrito il senso del silenzio insieme alle certezze condivise sulla scansione dei diversi ‘tempi’ dell’esistenza insieme al significato dello scorrere dell’esistenza umana. Uno smarrimento di senso condiviso che coinvolge anche i principi fondamentali dell’etica: dignità, libertà, volontà, rispetto, carità, vita …”. La presidente del Cif conclude: “La vita e la morte, la libertà e la consapevolezza della fragilità della carne che si sperimenta e si acquisisce durante tutta la vita sono trattati come fossero elementi di una trattativa in cui il confronto non è semplicisticamente tra etiche diverse, ma materia di scambio politico”.

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