Germania: Conferenza episcopale, documento per il Sinodo. “i cattolici tedeschi guardano con speranza al Cammino della Chiesa universale”

È diviso in due parti il documento che nei giorni scorsi la Conferenza episcopale tedesca ha inviato a Roma come contributo al Sinodo dei vescovi del 2023: la prima riflette sulle esperienze sinodali in Germania. La seconda parte invece contiene una sintesi delle reazioni delle diocesi tedesche sui dieci punti del “Vademecum per il Sinodo sulla sinodalità”. Così nelle prime pagine si ripercorre la storia sinodale della Germania cattolica, a partire dai Sinodi di Würzburg (1971-1975) e di Dresda (1973-1975) voluti per “implementare le decisioni del Concilio vaticano II”. “Le strutture sinodali create” dopo questi due processi, “modellano la cultura della collaborazione tra vescovi, sacerdoti e laici e consentono un’ampia partecipazione”. Poi sono arrivati il calo di fedeli, di entrate, di sacerdoti e collaboratori pastorali, ma soprattutto è esploso lo scandalo degli abusi sessuali e si è fatta strada la consapevolezza che “non si trattava di fallimenti personali, ma di ragioni sistemiche che favorivano l’abuso sessuale nella Chiesa e la sua copertura”. Di qui la decisione dei vescovi di dare avvio nel 2019, insieme al Comitato centrale dei cattolici al “Cammino sinodale” affinché “il Vangelo possa ancora essere annunciato in modo credibile”. Stanno emergendo questioni “che devono essere sottoposte al confronto con la Chiesa universale”. Ed è per questo che “i cattolici in Germania guardano con speranza al Cammino sinodale della Chiesa universale”, come opportunità per integrare le esperienze sinodali e dare il proprio contributo. La prima parte termina facendo riferimento ai contributi che circa metà delle chiese che appartengono all’Ack (Consiglio chiese cristiane) e che saranno condensati in un successivo rapporto.

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