Papa Francesco: “Totum amoris est”, “la vita cristiana non è mai senza estasi e, tuttavia, l’estasi non è autentica senza la vita”

San Francesco di Sales ha considerato “la vita cristiana nella sua interezza come ‘l’estasi dell’azione e della vita’. Essa, però, non va confusa con una facile fuga o una ritirata intimistica, tanto meno con un’obbedienza triste e grigia. Sappiamo che questo pericolo è sempre presente nella vita di fede”. Lo scrive Papa Francesco, nella Lettera apostolica “Totum amoris est”, pubblicata oggi nel IV centenario della morte di San Francesco di Sales.
“Permettere alla gioia di destarsi è proprio quanto Francesco di Sales esprime nel descrivere l’‘estasi dell’azione e della vita’”, osserva il Pontefice, che sottolinea: “L’estasi è l’eccesso felice della vita cristiana, lanciata oltre la mediocrità della mera osservanza”. “È una vita che ha ritrovato le sorgenti della gioia, contro ogni suo inaridimento, contro la tentazione di ripiegarsi su di sé”, dice il Santo Padre, ricordando quanto ha scritto nell’esortazione apostolica “Evangelii gaudium”: “Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice e opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, non entrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si gode più della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite, scontente, senza vita”.
Alla descrizione dell’“estasi dell’azione e della vita” San Francesco aggiunge, rammenta il Papa, “due precisazioni importanti, anche per il nostro tempo. La prima riguarda un criterio efficace per il discernimento della verità di questo stesso stile di vita. La seconda, circa la sua sorgente profonda. Quanto al criterio di discernimento, egli afferma che, se da un lato tale estasi comporta un vero e proprio uscire da sé stessi, dall’altro questo non significa un abbandono della vita. È importante non dimenticarlo mai, per evitare pericolose deviazioni. In altre parole, chi presume di elevarsi verso Dio, ma non vive la carità per il prossimo, inganna sé stesso e gli altri”. Per San Francesco di Sales, dunque, “la vita cristiana non è mai senza estasi e, tuttavia, l’estasi non è autentica senza la vita. Infatti, la vita senza l’estasi rischia di ridursi a un’obbedienza opaca, a un Vangelo che ha dimenticato la sua gioia. D’altro lato, l’estasi senza la vita si espone facilmente all’illusione e all’inganno del Maligno. Le grandi polarità della vita cristiana non si possono risolvere l’una nell’altra. Semmai l’una mantiene l’altra nella sua autenticità. In tal modo, la verità non è senza giustizia, il compiacimento senza responsabilità, la spontaneità senza legge; e viceversa”.

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