Carceri: evasione dall’Ipm Beccaria. Garlatti (Agia), “per i ragazzi la detenzione non può essere l’unica soluzione, servono sanzioni penali diverse da quelle degli adulti”

“Il recente episodio che ha coinvolto l’Istituto penale per minorenni Cesare Beccaria ha riportato all’attenzione il tema del disagio e della devianza giovanile, questioni che tuttavia devono essere affrontate con uno sguardo più ampio e complesso che prescinda da singoli fatti di cronaca”. È quanto dichiara l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia), Carla Garlatti, a proposito dell’evasione di sette ragazzi dall’Ipm di Milano nel giorno di Natale.
“Va premesso che il sistema penale minorile nel nostro Paese funziona e anzi rappresenta un’eccellenza in Europa. Quello che va potenziato, invece, è l’investimento in termini di risposte alternative al carcere – afferma l’Autorità garante -. Per i ragazzi che ‘inciampano’ nella giustizia, infatti, la soluzione non può essere rappresentata unicamente dalla detenzione: occorre al contrario valorizzare, anche con maggiori risorse economiche, lo strumento delle pene alternative. Inoltre, come ho proposto lo scorso novembre in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia, devono essere introdotte sanzioni a misura di minorenne – differenziate rispetto a quelle degli adulti – e deve essere promosso lo strumento della giustizia ripartiva, che va intesa come qualcosa che previene ed evita il processo penale. Questo perché l’obiettivo da perseguire deve essere quello di valorizzare il recupero del minorenne, che ha una personalità ancora in formazione”.
Più in generale, conclude Garlatti, “occorre investire nella prevenzione, non solo rendendo disponibili strutture e aree attrezzate nelle periferie e nei contesti di marginalità, ma coinvolgendo direttamente i ragazzi nel recupero e nelle scelte per la destinazione di quegli spazi. Allo stesso modo è fondamentale promuovere la cultura della legalità e favorire occasioni di ascolto, al fine di poter intercettare i segnali di disagio e intervenire precocemente. Per questa ragione ho particolarmente apprezzato l’iniziativa annunciata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio di istituire un tavolo interministeriale che metta insieme istituzioni e Terzo settore: mi auguro possa rappresentare la giusta occasione per un serio approfondimento del fenomeno della devianza minorile e per trovare soluzioni efficaci”.

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