Papa Francesco: a Umec, “educatori devono continuamente rinnovarsi nelle motivazioni e nelle modalità di lavoro. Non possono essere rigidi”

“Gli educatori devono continuamente rinnovarsi nelle motivazioni e nelle modalità di lavoro. Non possono essere rigidi. La rigidità distrugge l’educazione. Nell’approccio ai diversi gruppi di alunni e di studenti, sono chiamati ogni anno a ripartire, a ritrovare la capacità di empatia e di comunicazione. Il vostro compito, in tal senso, è quello di aiutarli a tener vivo il desiderio di crescere insieme ai loro studenti, a trovare i modi più efficaci per trasmettere la gioia della conoscenza e il desiderio di verità, adottando linguaggi e forme culturali adatti ai giovani di oggi”. Lo ha ribadito Papa Francesco ai docenti dell’Unione mondiale degli insegnanti cattolici (Umec-Wuct), ricevuti stamattina in Udienza in occasione della loro assemblea generale. In merito ai linguaggi, il Pontefice ha voluto avvertire gli insegnanti di “stare attenti alle colonizzazioni ideologiche. Una cosa è stare con la cultura del momento, parlare la lingua del momento, un’altra cosa è lasciarsi colonizzare ideologicamente. Per favore: state attenti a insegnare agli insegnanti a discernere cos’è una novità che fa crescere e cos’è una ideologizzazione, una colonizzazione ideologica. Oggi le colonizzazioni ideologiche distruggono la personalità umana e quando entrano nell’educazione fanno delle stragi”. Gli insegnanti, ha dichiarato il Papa, “sono in condizione di lasciare un segno, nel bene e nel male, nella vita di bambini, adolescenti e giovani, che sono loro affidati per lungo tempo”. Una responsabilità e una opportunità, “per introdurli, con sapienza e rispetto, nei sentieri del mondo e della vita, accompagnando la loro mente ad aprirsi al vero, al bello, al bene”. Da qui deriva, per il Pontefice, l’importanza di “avere bravi insegnanti e saggi educatori negli anni della formazione! Nel vostro apostolato voi giustamente tenete conto del fatto che l’arte di educare va coltivata e accresciuta continuamente. Non è qualcosa che si è acquisito una volta per tutte. E se questo vale per diverse professioni, che richiedono aggiornamento, quella di insegnante ha una particolarità unica: perché non si lavora con oggetti, ma con soggetti! L’educazione ha a che fare con esseri umani, per di più nell’età evolutiva”. Chiudendo l’udienza Papa Francesco ha esortato l’Umec a “sensibilizzare gli insegnanti cattolici riguardo al Patto Globale sull’Educazione” che si propone “di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna”.

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