Diabete: don Carraro (Cuamm), “in Africa interrotti tanti servizi di prevenzione e cura prima per Covid e ora per crisi globale”

“Educazione per proteggere il domani”: è lo slogan proposto dalla Federazione internazionale del diabete in occasione del 14 novembre, Giornata mondiale del diabete. Uno slogan per chiedere di aumentare l’accesso all’educazione sul diabete così da contribuire a migliorare la vita di oltre mezzo miliardo di persone che vivono con il diabete in tutto il mondo.
Tante le iniziative in programma per il 14 novembre nei Paesi africani: a Freetown, in Sierra Leone, Medici con l’Africa Cuamm supporta l’organizzazione della marcia di sensibilizzazione sul diabete, in collaborazione con il Ministero della Salute. Diverse le proposte in programma anche in Etiopia da un convegno sul tema a una marcia che toccherà le principali piazze di Addis Abeba con il coinvolgimento di circa 5.000 partecipanti, fino ad attività di sensibilizzazione e screening. In Mozambico, il Cuamm propone tre appuntamenti: a Maputo, sempre il 14, un evento che vedrà la partecipazione della vice ministra del Ministero della Salute. Nella regione della Zambesia, una marcia e una “fiera di salute” con screening e sensibilizzazione e nella zona di Sofala, nei giorni a seguire, un momento ufficiale con le autorità e una fiera di salute.
“L’impegno del Cuamm nella lotta al diabete è focalizzato principalmente in Etiopia, Mozambico, Sierra Leone, Tanzania e Uganda. Dalla sensibilizzazione e prevenzione, sia nei centri di salute che nei villaggi, agli screening, per controllare la glicemia, lo stato di salute in generale e i parametri per individuare precocemente le malattie non trasmissibili così da iniziare prima possibile il trattamento”, spiega una nota. Il tutto in collaborazione con le autorità locali, arrivando in alcuni casi come il Mozambico, anche a stilare le “Linee guida ministeriali per la cura e il trattamento del diabete e dell’ipertensione” o come la Sierra Leone dove sono state stilate le prime “Linee guida sulla gestione del diabete gestazionale”. Un lavoro reso possibile grazie a tanti sostenitori che assicurano il loro appoggio e grazie alle partnership con interlocutori come Aics, World Diabetes Foundation.
I dati parlano chiaro: 537 milioni di persone con il diabete nel mondo; 24 milioni solo in Africa, dove però il 54% dei casi non viene diagnosticato e dove si prevede che il numero di persone affette da diabete aumenterà del 129% entro il 2045. 1 bambino ogni 8 nati vivi è affetto da iperglicemia durante la gravidanza. Nel 2021, solo in Africa, sono morte 416.000 persone a causa del diabete.
“Quello che constatiamo negli ospedali in cui operiamo è che il quadro complessivo delle malattie croniche non trasmissibili si è aggravato ancora di più a causa della pandemia da Covid-19, con un forte impatto sui sistemi sanitari: sono stati interrotti tanti servizi di prevenzione e cura su diabete e ipertensione e campagne di sensibilizzazione – afferma don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm –. E questo gap non si è ancora colmato a causa della grave crisi globale che impatta sulla vita quotidiana in Africa, basti pensare che in Tanzania, per fare un esempio, il costo dei farmaci per il diabete è triplicato”.

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