Myanmar: il cammino sinodale condiviso con i leader delle Chiese cristiane. In programma anche un incontro con i responsabili delle fedi musulmana, buddista e indù

Il processo sinodale in Myanmar si apre ai cristiani delle diverse Chiese e ai leader delle religioni, musulmani, buddisti e indù. Il 30 novembre scorso, la Conferenza dei vescovi cattolici del Myanmar ha informato i capi delle Chiese cristiane del Sinodo dei Vescovi su “La sinodalità della Chiesa” in un incontro che si è svolto a Yangon presso la sede della Conferenza episcopale. All’incontro hanno partecipato l’arcivescovo Rev. Steven Thant Myint Oo, presidente del Consiglio delle Chiese del Myanmar (Mcc), il Rev. Dr. Aye Min, presidente della Myanmar Evangelical Churches Alliance (Meca), e il pastore Aung Thant Nyunt, segretario generale della Myanmar Christ Mission Cooperation (Mcmc). Con loro erano presenti i delegati dei 3 rispettivi consigli e 11 rappresentanti della Chiesa cattolica. La preghiera di apertura è stata guidata da sister Kaw Mai. E’ stato poi il vescovo ausiliare di Yangon e segretario generale della Conferenza episcopale birmana, mons. John Saw Yaw Han, a dare il benvenuto ai presenti. Nel prendere la parola, il vescovo ha spiegato ai capi delle Chiese cristiane che è stato Papa Francesco a indire un Sinodo dei Vescovi sulla Chiesa sinodale nella Chiesa cattolica chiedendo anche ai cristiani delle altre confessioni e ai non cristiani di partecipare a questo percorso. Il vescovo ha poi annunciato che nelle prossime settimane la Conferenza episcopale informerà del processo anche gli altri leader religiosi incontrando i responsabili della fede islamica, buddista e indù. Ha poi preso la parola i responsabili delle Chiese dando vita ad un dibattito franco sui temi della “Comunione, Partecipazione e Missione”. Forte è emersa dai partecipanti la richiesta da trasmettere ai vescovi e a Papa Francesco di poter partecipare come cristiani alla Santa Comunione della Chiesa Cattolica e la speranza che questo processo possa contribuire a passare da un’era di “tiepidezza evangelizzatrice” ad una di “prosperità”.

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