Vittime odio religioso: card. Ayuso, “crescere nello spirito della fratellanza nel rispetto della propria identità”

Si celebra oggi la seconda Giornata internazionale per la commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo, istituita nel 2019 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. “Vorrei esprimere solidarietà e preghiera per tutte le vittime e i loro familiari, che purtroppo sono tantissimi, per tutta la sofferenza che in questi anni questo terrore cieco ha portato al mondo e alle nostre società. Possa questa giornata, indetta dalle Nazioni Unite, davvero essere qualcosa di vitale importanza, per la gravità della situazione, nonostante si sia nel XXI secolo”. Lo dice, in un’intervista a Vatican News il card. Miguel Ángel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, in occasione della Giornata.
“Sappiamo il male che comporta per l’umanità la strumentalizzazione della religione per incitare alla violenza, è qualcosa che si continua a condannare con tanta insistenza. Però, nonostante i ripetuti appelli e le condanne fatte contro questa strumentalizzazione, è importante insistere perché la legge internazionale sia applicata contro coloro che commettono questi atti atroci e abominevoli – prosegue il porporato -. Da parte dei leader religiosi, inoltre, si deve lavorare per educare ogni comunità religiosa ai valori insiti nelle differenti tradizioni religiose”.
Secondo il cardinale, “ciò che si dovrebbe proporre, innanzitutto, è di proseguire la strada dell’educazione ai veri valori della religione e questa è una responsabilità dei leader religiosi: come educare ai veri valori perché una nuova generazione di credenti sia veramente, solidamente, radicata nei valori della loro tradizione religiosa. Poi serve educare alla ‘cittadinanza per tutti’, in modo che, attraverso questa cittadinanza per tutti, vengano rispettate le differenze, impegnandosi allo stesso tempo nella promozione dei diritti umani nel rispetto e nella reciprocità”.
Ricordando gli appelli di Papa Francesco alla comunità internazionale per “camminare per la strada dell’inclusione, del dialogo e persino della tenerezza”, il card. Ayuso afferma: “Questa Giornata internazionale è un segno concreto di come la comunità internazionale si stia adoperando per incoraggiare, attraverso la memoria, a fare sempre di più per una convivenza comune e per la pace mondiale, da qui la necessità di percorrere insieme nel cammino dell’unità, della solidarietà e della fratellanza, per far rinascere i veri valori spirituali, per alleviare le sofferenze di questa umanità ferita nella quale noi oggi viviamo”. E conclude ribadendo “l’importanza dell’educazione a tutti i livelli, soprattutto in questo periodo buio, nel quale vive immersa l’umanità a causa della pandemia del Covid-19. Occorre educare ai veri valori, laddove scompare ogni violenza, perché una nuova generazione possa crescere nello spirito della fratellanza umana che presuppone il rimanere radicati alla propria identità ma, nello stesso tempo, avventurandosi a conoscere l’altro, a rispettare l’altro, perché attraverso questa sincerità delle nostre intenzioni, si possa collaborare a costruire un mondo nuovo, più pacifico e solidale, insomma più fraterno”.

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