Coronavirus Covid-19: Frati Rodi (Custodia Terra Santa), produzione di ostie e un pollaio per dare da mangiare a poveri e rifugiati

Produzione di ostie e un pollaio per avere uova fresche tutti i giorni: così la comunità dei frati della Custodia di Terra Santa che vivono e operano a Rodi si sono organizzati per sostenere i poveri e dare da mangiare ai rifugiati che approdano sull’isola greca nel loro viaggio verso l’Europa. Rodi è da secoli un ponte tra mondi e culture. Anche l’ordine francescano è legato sin dall’inizio delle sue origini all’isola. Nel 1219, infatti, san Francesco partendo da Ancona nel suo viaggio verso la Terra Santa, toccò le isole dell’Egeo, essendo Rodi porto obbligatorio. “A causa della pandemia di coronavirus – racconta dal sito della Custodia padre John Luke Gregory, vicario generale dell’arcidiocesi di Rodi – c’è meno possibilità di ricevere i beni con le navi-cargo, e allora insieme a padre George, studente di teologia, che è qui per studiare inglese e greco, abbiamo scoperto la macchina per fabbricare le ostie, che era stata usata da un certo fra’ Ambrogio, degli Stati Uniti, fino ai primi anni ‘90. Abbiamo prodotto per la prima volta le ostie per il Giovedì Santo. Per noi ha un significato molto importante perché in questo periodo dove è tutto chiuso per la pandemia, i poveri e i rifugiati rimangono con noi e cosi abbiamo pensato a come continuare a dare cibo e sostegno questa gente. Non solo produciamo ostie ma seguendo l’invito del Custode, padre Francesco Patton, a intraprendere una strada più indipendente, abbiamo incrementato la coltivazione in giardino e stiamo costruendo un pollaio nel monastero di san Francesco, per avere uova fresche e darle ai rifugiati e poveri”. Attualmente sull’isola i casi di coronavirus sono tre.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa